Almasri, Lolli denuncia: "Anche io torturato da lui"

Giulio Lolli esprime indignazione per la scarcerazione di Almasri Osama Najeen e racconta le torture subite

A cura di Redazione
24 gennaio 2025 15:00
Almasri, Lolli denuncia: "Anche io torturato da lui" - Giulio Lolli ARCHIVIO
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Giulio Lolli, imprenditore noto in Italia per le vicende legate al fallimento della Rimini Yacht, ha espresso la sua indignazione per la scarcerazione di Almasri Osama Najeen, attraverso una nota diffusa dal suo avvocato, Claudia Serafini.

Lolli, fuggito in Libia ed estradato in Italia nel 2019 (attualmente è in carcere a Bologna), racconta le torture subite nella prigione Mitiga, all’interno della quale è stato recluso dal 28 ottobre 2017 al 1 dicembre, “il tutto nell’indifferenza mediatica, consolare e delle associazioni dei diritti umani”. L’ex imprenditore riferisce anche di essere stato testimone di due omicidi commessi dai comandanti della milizia Al-Rada, uno dallo stesso Almasri, il primo per rappresaglia, il secondo durante un interrogatorio.

Colpi di pistola sparati alle ginocchia dei prigionieri, brutali pestaggi: di questo è stato testimone l’ex patron di Rimini Yacht. Che ha raccontato di essere stato ripetutamente inserito in una bara di ferro verticale per ore “quando non rispondevo adeguatamente a Osama Najeen, Abdulraouf Karah, il fondatore di Al-Rada e a un altro ufficiale”.

Lolli chiosa esprimendo indignazione per vedere “un criminale di tale caratura riaccompagnato in Libia con l’aereo Falcon dell’Aise“, lo stesso su cui lui viaggiò da Tripoli a Roma, “dopo essere stato consegnato da Osama Najeen ai servizi segreti italiani”.

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