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Alta Valmarecchia e pale eoliche, il Sindaco Sacchetti: "No allo scempio paesaggistico"

Le dichiarazioni del Sindaco di Santarcangelo di Romagna Filippo Sacchetti

A cura di Redazione
31 maggio 2025 11:55
Alta Valmarecchia e pale eoliche, il Sindaco Sacchetti: "No allo scempio paesaggistico" -
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Il Sindaco di Santarcangelo di Romagna, Filippo Sacchetti, prende posizione sul progetto "Badia del vento" che prevede la costruzione di pale eoliche. 

Le dichiarazioni

“Quanto sta accadendo in Alta Valmarecchia, con il progetto “Badia del Vento” che prevede pale alte come grattacieli sui nostri crinali e cui la Conferenza dei Servizi ha dato parere favorevole con l’ok della Regione Toscana, è l’esempio di come siamo ancora alla preistoria su un tema come quello delle energie rinnovabili su cui si gioca il nostro futuro e in altre parti d’Europa si corre. Penso alla Spagna, dove con un approccio differente e concreto un Paese Mediterraneo come l’Italia ha già invece superato il 50% di produzione."

"Non basta la liberalizzazione, che rischia di trasformarsi in un vero vantaggio solo per gli operatori economici e non per l’ambiente e mette in crisi anche i rapporti fra enti (noi di pianura abbiamo difficoltà con il fotovoltaico, in altri luoghi ce l’hanno con l’idroelettrico), occorrono Piani Energetici seri con una reale mappatura delle aree veramente idonee alle diverse rinnovabili. Anche per non rischiare beffe come quella in atto, con territori come il Montefeltro che nei nuovi Decreti non rientrerebbero neanche più in questa tipologia, ma se lo erano al momento dei pareri potranno ospitare impianti a quel punto neanche troppo efficaci”. Così continua “per natura e da un punto di vista istituzionale è la porta d’accesso al nostro meraviglioso entroterra, che sta rischiando uno scempio devastante sul fronte paesaggistico, naturalistico e storico”.

“A quanto risulta dagli atti, dei dieci progetti di grandi impianti eolici attualmente in fase di autorizzazione, il solo su cui la Toscana ha espresso parere negativo è quello di Frassineto, l’unico interamente situato sul versante toscano dell’Appennino. Per gli altri progetti – in particolare Monte Petralta, Poggio Tre Vescovi, Poggio delle Campane, Badia Wind e Sestino – la Regione ha invece richiesto integrazioni, proseguendo l’iter autorizzativo anche in presenza di pareri contrari espressi da altri enti pubblici, tra cui le Regioni Emilia Romagna e Marche e i suoi Comuni."

"In sostanza un atteggiamento selettivo teso a favorire gli impianti che riversano gli impatti nei territori confinanti. Un approccio che rischia di accentuare le tensioni nelle aree appenniniche, già segnate da un equilibrio ambientale e sociale estremamente fragile” prosegue Sacchetti, evidenziando: “Secondo gli obiettivi assegnati entro il 2030, l’Emilia Romagna deve produrre 6330 mega watt da rinnovabili. La strada è quella che sta perseguendo la Regione, che è al lavoro con noi enti locali e tutti i soggetti coinvolti per arrivare alla stesura di una legge sulle aree idonee che tuteli davvero i territori e allo stesso tempo non fermi lo sviluppo delle energie rinnovabili. La transizione energetica non è infatti più rimandabile, ma non deve diventare la molla per speculazioni o guerre di confine fra Regioni che devono invece collaborare e condividere azioni sulle aree comuni”.

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