Arresto cardiaco: arrivano in Romagna 200 nuovi defibrillatori
Attualmente la percentuale di persone in Romagna che si riprende da un arresto cardiaco extraospedaliero è del 6,5%

E’ una condizione che colpisce molte persone che non hanno malattie cardiache note e
spesso senza segni premonitori: parliamo dell’arresto cardiaco. Il recente episodio sul
campo da calcio di Firenze riaccende i fari su una condizione che può colpire anche in
giovane età e con alla base una grave aritmia, la fibrillazione ventricolare, che se si
interviene in tempi brevi con un defibrillatore può essere risolta con la ripresa di attività
cardiaca spontanea.
Il defibrillatore semiautomatico è uno strumento che consente, attraverso l’applicazione di specifiche piastre adesive sul torace, di “leggere” la necessità di defibrillazione, ovvero di erogare una scarica elettrica controllata che annullando l’attività elettrica del cuore consente di far ripartire un ritmo cardiaco normale e di consentire al soccorritore di premere il pulsante di scarica.
Numeri e implementazione dei dispositivi presenti in Romagna
La normativa italiana consente l’impiego del defibrillatore anche senza avere frequentato uno specifico corso di formazione a tutte le persone che ne possano disporre. La centrale operativa 118 ha il mandato, oltre che di coordinare e gestire l’intervento dei mezzi di soccorso, quello di censire i defibrillatori che sono presenti sul territorio di competenza e che possono essere a disposizione dei primi soccorritori nell’attesa dell’ambulanza. Nei comuni dell’AUSL della Romagna attualmente sono presenti 1200 defibrillatori, in luoghi pubblici, aziende, centri sportivi, centri commerciali, mezzi di forze di pubblica sicurezza, condomini ed altri luoghi.
La regione Emilia Romagna con la delibera di giunta 2030 del 2023 ha messo a
disposizione delle Aziende Sanitarie 1,5 milioni di euro per incrementare il numero di
defibrillatori da distribuire sui territori: all’AUSL della Romagna sono stati assegnati 382
mila euro per l’acquisizione di circa 200 nuovi apparecchi, che verranno ripartiti sul
territorio raggiungendo anche i luoghi in cui i defibrillatori sono meno frequenti. Ciò
consentirà di aumentarne il numero di quasi il 20%.
I dati internazionali dimostrano che la maggiore sopravvivenza da arresto cardiaco
improvviso si ottiene quando, oltre alla rapidità dei tempi di arrivo dei mezzi di soccorso ed alla qualità dei trattamenti erogati, un primo soccorritore mette in atto manovre di
rianimazione e, se possibile ed indicato, di defibrillazione.
Il ruolo dei “primi soccorritori” e la rete con la Centrale 118
Obiettivo pertanto del sistema 118 è quello di unire la rete dei mezzi di soccorso alla rete
dei “primi soccorritori” che, sotto la guida dell’infermiere della centrale operativa (con
telefono e videochiamata), intervengono immediatamente. Il legame è reso possibile
attraverso un allertamento via App, “APPDAE”, regionale Emilia Romagna che consente a
coloro che hanno dato la propria adesione al progetto di essere avvisati di un probabile
arresto cardiaco nelle loro vicinanze.
Perché è necessario implementare il numero di defibrillatori e di cittadini che si rendono
disponibile ad intervenire se allertati dalla centrale operativa 118? Perché la
sopravvivenza da arresto cardiaco possa essere incrementata: attualmente la percentuale
di pazienti in arresto cardiaco improvviso in sede extraospedaliero che si riprende
completamente dopo l’episodio è intorno al 8% negli Stati Uniti (considerato il paese di
riferimento per la rete di soccorso all’arresto cardiaco) con il 6,5% in Romagna,
corrispondente a 60 pazienti. Aumentare questa percentuale significa accrescere il
numero di persone che possono avere ancora una prospettiva di molti anni di vita.
Estendere l’adesione all’app regionale “APPDAE”
L’impegno di AUSL della Romagna in questo senso prevede anche di creare connessioni
con le reti di volontariato territoriali al fine di diffondere la cultura della rianimazione
cardiopolmonare e della defibrillazione facendo conoscere l’importanza dei primi
soccorritori, della possibilità di essere allertati con l’APPDAE, di farsi parte attiva nel
coinvolgere altre persone.
