Bagnina salva donna da annegamento, Arcigay: "Sofia l'eroina della vicenda è donna trans e va detto, ecco perché"

Marco Tonti, presidente Arcigay: "Cosa importante da far sapere, le persone trans sulla stampa associate solo alla cronaca nera

A cura di Riccardo Giannini Redazione
12 luglio 2023 17:08
Bagnina salva donna da annegamento, Arcigay: "Sofia l'eroina della vicenda è donna trans e va detto, ecco perché" -
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Qualche ora fa vi abbiamo dato notizia di un salvataggio nelle acque del mare di Riccione.

Notizia di una certa rilevanza: una vita umana a rischio, il prodigarsi di Sofia Scarparo, marinaio di salvataggio, la cooperazione con i colleghi Battelli e Milandri, a dimostrazione dell’incessante e puntuale attività svolta dai marinai di salvataggio per la salvaguardia dei turisti e dei bagnanti. Ma questo tipo di notizie sono importanti anche per richiamare l’attenzione degli stessi utenti delle spiagge.

A volte infatti sono comportamenti imprudenti come il bagno con la bandiera rossa a generare situazioni di pericoli (non è il caso della signora salvata questa mattina, precisiamo) ed è giusto raccontarlo.

Quando oggi vi abbiamo raccontato i fatti avvenuti nelle acque del bagno 37, abbiamo omesso un dettaglio che ci è stato riferito dalla stessa autrice del salvataggio: Sofia all’anagrafe si chiama Gianmaria. “Per me sarebbe anche importante citare che io, Sofia, sia l’unica e forse prima bagnina di salvataggio trans italiana”.

Abbiamo deciso di omettere questo dettaglio e ci scusiamo con Sofia per non aver tenuto in considerazione i suoi desiderata, ma ne approfittiamo per ringraziare lei e tutti i marinai di salvataggio per l’impegno profuso e i brillanti salvataggi operati nelle acque del nostro mare.

Sulla vicenda, per effettuare alcune precisazioni, è intervenuto anche Marco Tonti, presidente di Arcigay Rimini, che evidenzia: “Sofia stessa ha ritenuto importante sottolineare la sua condizione di donna trans soprattutto per dichiarare la positività e l’inclusività della cooperativa in cui lavora da 5 anni”.

“È una cosa importante da far sapere – prosegue Tonti – perché spesso le persone trans sulla stampa vengono associate solitamente al mondo della cronaca nera, non di rado con espressioni e forme inadatte a rispettarne la dignità umana. In questo caso invece si racconta non solo di un caso positivo di cronaca ma si fa sapere che esistono ambienti lavorativi inclusivi e rispettosi”.

Tonti evidenzia che “molte persone trans” siano “discriminate sul lavoro, quando non pretestuosamente licenziate, e che comunque devono subire condizioni difficili da sopportare”.

“La storia di Sofia – evidenzia così – è importante per molte persone trans, giovani e meno giovani, perché ci mostra che un mondo migliore non solo è possibile ma esiste già oggi, e che bisogna prendere esempio per progredire sempre di più”.

“Rendersi visibili come persona trans senza ritrosie e con la forza di un’esistenza – chiosa Tonti – è un bellissimo gesto di amore e di supporto per tante persone che ogni giorno subiscono discriminazioni perché dona loro la speranza di poter aspirare a una vita libera e soddisfacente”.

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