Basket femminile, Ren-Auto: c'è la partnership di Zeitgroup
Si tratta di un'azienda che eroga servizi “cloud pay per use” in tutta Italia, a conferma di un coinvolgimento profondo che vede il fondatore e titolare Antonio Borsetti nel direttivo del club
Ren Auto Rimini Happy Basket è lieta di comunicare di aver rinnovato la propria partnership anche per la corrente stagione sportiva con Zeitgroup, azienda che eroga servizi “cloud pay per use” in tutta Italia, a conferma di un coinvolgimento profondo che vede Antonio Borsetti, fondatore e titolare di Zeitgroup, impegnato anche come membro del Consiglio Direttivo della società.
“L’impegno di Zeitgroup nel progetto Rimini Happy Basket nasce e si rinnova con la volontà di collaborare con persone di grande passione, esperienza e competenza come il Presidente Piomboni, la Vice Presidente Irene Salvatelli e Giovanni Piraccini. – così proprio Antonio Borsetti – Personalmente apprezzo molto la possibilità di condividere valori sani all’interno del mondo dello sport di squadra, peraltro è quello che cerco di fare anche con la mia azienda”.
Di cosa si occupa nello specifico Zeitgroup ed a quale target di clienti si rivolge?
“Noi ci rivolgiamo ad aziende di ogni tipo e dimensione. Siamo sempre stati molto innovativi, sin dall’inizio quando eravamo una piccola azienda che si occupava di sistemi per rilevazione presenze e controllo accessi. Negli anni ’90 abbiamo sviluppato la soluzione cloud, quando all’epoca si ragionava ancora in termini di dropbox, un contenitore di cartelle. Con l’avvento della nostra trasferta negli Stati Uniti abbiamo iniziato a lavorare con le università americane per sviluppare le prime applicazioni, mettendo peraltro tutto su web. E’ stato allora che ho creato lo slogan ‘pay per use’: l’obiettivo è quello di offrire a tutti il miglior servizio possibile e questo ci ha premiato perché ad oggi più di cinque milioni di utenti utilizzano i nostri sistemi”.
Perché spesso è difficile trovare sponsor ed imprenditori che sostengono il movimento sportivo femminile?
“Ritengo che l’azienda sia paragonabile ad una squadra, dove ci possono essere anche dei leader ma le partite poi si vincono tutti insieme. Ho deciso di sponsorizzare l’Happy Basket perché tra le ragazze c’è un grande attaccamento al gruppo ed ai valori dell’amicizia che non ho visto da nessun’altra parte, nel femminile in particolare rispetto a squadre di alto rango dove gli interessi sono soprattutto economici. Per quanto riguarda gli altri imprenditori, credo che in questo ambito sia più difficile trovare coinvolgimento se le aziende non sono interessate in prima persona, ad esempio perché una figlia gioca nella squadra. Non mi è mai piaciuta questa visione, non ne ho mai fatto una questione economica perché preferisco valorizzare i giovani e le donne nello sport”.
Che cosa pensi della squadra vista finora in campionato?
“Ho visto tutte le partite alla Carim tranne le ultime due per un imprevisto. La squadra mi piace molto anche perché ci sono ragazze giovani nuove che non conoscevo. Noto che è un gruppo molto coeso al cui interno c’è tanta solidarietà. Ovviamente per ottenere risultati importanti bisogna affrontare squadre strutturate, ma penso che ci sia tutto per continuare a fare un ottimo campionato”.
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