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Bene confiscato per norme antimafia, ma la revoca costa cara: Bellaria rischia di pagare 300mila euro

Il Comune di Bellaria rischia un risarcimento di 300.000 euro per un immobile confiscato secondo normativa anti mafia

A cura di Redazione
30 gennaio 2025 17:36
Bene confiscato per norme antimafia, ma la revoca costa cara: Bellaria rischia di pagare 300mila euro -
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Il Comune di Bellaria rischia di dover risarcire 300.000 euro al proprietario di un immobile che era stato confiscato secondo la normativa antimafia, ma sul quale pende, all’insaputa dell’ente, un giudizio di revoca della confisca da parte della Corte d’Appello di Catanzaro.

L’immobile in questione, infatti, era stato assegnato al Comune nel 2022 e all’interno è stata realizzata, grazie a 380.000 euro di contributi regionali e statali, una struttura socio sanitaria che ospita persone con disabilità intermedie.

“Il prevenuto avrebbe diritto ad un indennizzo che è conteggiato su quello che l’amministratore giudiziario aveva determinato. Quindi il Comune di Bellaria rischia di dover pagare una somma all’incirca di 300 mila euro“, spiega Ivan Cecchini, dirigente degli Affari generali del Comune e referente dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata della Provincia di Rimini.

“Pensiamo che la normativa antimafia presenti una lacuna, un’alea che è insostenibile per ogni Ente locale”, sottolinea Cecchini, per il quale il rischio è che si scoraggino i Comuni a chiedere l’assegnazione di beni confiscati alle mafie. Posizione espressa mercoledì da una delegazione comunale in Commissione Antimafia, in cui è stato chiesto“di tener conto di questo fatto così importante che lacera questo patto fra Enti locali ed istituzioni e che può compromettere soprattutto la tenuta del riutilizzo di beni confiscati per finalità sociali”.

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