Blue Tongue, allarme in Emilia-Romagna: focolai in crescita
Marcello (FdI): “Servono coordinamento e ristori”
La Blue Tongue continua a rappresentare una criticità per l’allevamento ovino dell’Emilia-Romagna. Il virus, trasmesso esclusivamente da insetti vettori del genere Culicoides e non pericoloso per l’uomo, da due anni mostra un andamento crescente, con effetti sanitari ed economici rilevanti per le aziende, soprattutto nelle aree collinari e montane. Secondo il Bollettino Epidemiologico Nazionale Veterinario aggiornato al 14 ottobre 2025, in Italia si registrano 1.600 focolai confermati, con un incremento del 60% in appena venti giorni. Anche l’Emilia-Romagna risulta coinvolta, con 39 focolai attivi.
Dai dati regionali emerge un quadro in evoluzione: nel 2024 sono stati notificati 89 focolai, 28 dei quali con coinvolgimento di ovini, mentre nel 2025, fino a ottobre, i focolai sono stati 73, di cui ben 53 negli ovini. Nel 2024 la diffusione del sierotipo BTV8 ha colpito soprattutto l’Emilia, mentre nel 2025 si è concentrata in Romagna. I momenti più critici si sono registrati a cavallo dell’autunno 2024 e dell’estate 2025, mentre una riduzione dei casi è stata osservata da settembre 2025, in concomitanza con l’avvio della campagna vaccinale, ritenuta lo strumento principale di prevenzione insieme alle misure di contenimento degli insetti vettori. La sorveglianza regionale prosegue anche attraverso il Piano BTV 2025, che prevede l’impiego di capi bovini sentinella sottoposti a controlli mensili per individuare precocemente la circolazione virale e i sierotipi presenti.
Nel frattempo, la Regione ha annunciato l’avvio della campagna vaccinale da gennaio 2025 e l’intenzione di destinare fondi del bilancio 2026 al rimborso dei costi di acquisto dei vaccini sostenuti dagli allevatori nel 2025 e nel 2026. Rimarranno invece a carico delle aziende i costi di somministrazione veterinaria e gli oneri logistici. L’iniziativa si inserisce nel protocollo siglato tra Araer e Area Sanità Veterinaria, con l’obiettivo di sostenere una campagna volontaria di vaccinazione degli ovini, che sono la specie più sensibile agli effetti clinici della malattia.
Di fronte alla situazione epidemiologica e alle ricadute sul settore, il consigliere regionale Nicola Marcello, del gruppo Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni, ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per sollecitare chiarimenti e interventi mirati. Marcello chiede innanzitutto quali forme di coordinamento siano state attivate con le Regioni confinanti maggiormente interessate, come Toscana e Marche, soprattutto per quanto riguarda la gestione delle movimentazioni degli animali sensibili e l’eventuale adozione di misure condivise. Vuole inoltre sapere se il calendario vaccinale previsto per gli ovini sia stato rispettato, come la Regione stia garantendo la disponibilità delle dosi e in che modo venga assicurata l’informazione agli allevatori delle zone più colpite. Al centro dell’interrogazione ci sono anche i dati completi sui focolai registrati nel 2024 e nel 2025, con particolare attenzione ai casi negli ovini, alla distribuzione provinciale e ai sierotipi individuati. Un ultimo punto riguarda i ristori: Marcello chiede quali forme di indennizzo siano già operative o in fase di definizione, alla luce dell’impegno annunciato dalla Giunta a coprire i costi dei vaccini nei due anni interessati.
“La Blue Tongue è una malattia che comporta conseguenze pesanti per le aziende ovine, sia sotto il profilo sanitario sia economico” afferma Marcello. “Per affrontarla servono una campagna vaccinale tempestiva, un coordinamento chiaro tra territori e un sostegno concreto agli allevatori.”
Sebbene la diffusione del virus sembri rallentare grazie alle vaccinazioni, restano aperte le questioni relative ai ristori e alla definizione di strategie condivise per proteggere un comparto già messo a dura prova negli ultimi anni.
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