Buonocunto, leader della Virtus del Triplete: la seconda vita del trequartista sul Titano
39 anni, ha anche vestito la maglia del Rimini per due stagioni, dal 2010 al 2012

di Riccardo Giannini
Dopo il successo per 3-0 che ha permesso alla Virtus di approdare ai Preliminari di Conference League, la domanda sorge spontanea: ma come ha fatto Ivan Buonocunto a non giocare neppure un minuto in serie B? Trentanove anni, originario di Napoli, Buonocunto è cresciuto nel settore giovanile dell'Udinese. Prima di iniziare la sua seconda vita calcistica sul monte Titano, con la maglia della Virtus, ha giocato in C e D. Per due stagioni, dal 2010 al 2012, ha vestito la maglia del Rimini: fu portato in biancorosso dall'allora ds Sandro Bravo, che lo scoprì nell'Itala San Marco Gradisca. In una squadra infarcita di giovani del posto, con il veterano Mastronicola a guidare la difesa e Cardinale "a fare legna", era proprio Ivan il cervello della squadra, trequartista talentuoso e abile esecutore di calci piazzati. Oggi Buonocunto è il perno centrale del tridente dei trequartisti della Virtus, nel 4-2-3-1 di mister Bizzotto: spesso avanza affiancandosi alla punta, ma in fase di non possesso è il primo a ripiegare. Qualità e quantità per un 39enne che non ha intenzione di mollare il colpo ed è un esempio per i compagni più giovani. Per le sue capacità, avrebbe potuto benissimo affacciarsi almeno alla B. "Si vede che ho sbagliato qualcosa - ammette il giocatore - anche se per arrivare a certi livelli ci vuole anche un po' di fortuna. Ma non rimpiango nulla: sono contento perché a 40 anni mi sto togliendo delle soddisfazioni che non pensavo. Sono emozioni indescrivibili, come quelle di giovedì scorso". Ivan ha ragione, non è tempo di vivere di rimpianti: alla Virtus ha trovato il posto in cui divertirsi e continuare a sognare. Dopo il Triplete ecco la prima vittoria di una squadra sammarinese in un terzo turno di una competizione europea. Adesso la trasferta in Islanda: "Quello che verrà fuori, andrà bene. Perché abbiamo già fatto qualcosa di inimmaginabile. Lo ripeto mille volte, ma è la verità".