Caccia: Tar posticipa l'apertura, l'Emilia Romagna ricorre in appello

Caccia, apertura posticipata: la Regione Emilia Romagna chiede al ministro Lollobrigida l'intervento dello Stato

A cura di Riccardo Giannini Redazione
12 settembre 2023 16:54
Caccia: Tar posticipa l'apertura, l'Emilia Romagna ricorre in appello - Cacciatore, foto di repertorio
Cacciatore, foto di repertorio
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L’assessore emiliano romagnolo all’Agricoltura, Caccia e pesca Alessio Mammi, conferma che la Regione ricorrerà in appello al Consiglio di Stato contro l’ordinanza del Tar di Bologna, in cui si accolgono alcune misure sospensive relative al calendario venatorio 2023/24. Ricorso che punterà sui periodi di apertura e chiusura della caccia e le giornate aggiuntive per il periodo ottobre-novembre.

In particolare, dopo che il Tar ha accolto l’istanza cautelare presentata dalla Lega Abolizione Caccia (Lac), il calendario venatorio per la stagione 2023/24 non si aprirà più ufficialmente il 17 settembre, ma è stato posticipato all’1 ottobre.

“Il calendario venatorio dell’Emilia-Romagna non è stato bocciato. E, riaffermandone la bontà, nelle prossime ore – ha detto Mammi – uscirà una nota tecnica che conterrà le indicazioni di quanto si potrà fare. Inoltre, stiamo valutando la possibilità di prolungare alcune attività di caccia, come quella stanziale, per recuperare le giornate che saranno perse a settembre”.

Siamo stupiti – prosegue l’assessore – che lo stesso calendario riproposto abbia avuto una valutazione differente in due anni consecutivi. Chiederemo che l’udienza sul merito (fissata per il 26 marzo 2024, ndr.) si tenga prima della chiusura della stagione venatoria ottemperando al momento solamente sulle parti su cui l’ordinanza obbliga ora a procedere. Infatti la chiusura per ora non verrà modificata non essendo necessario ma anche perché stiamo lavorando per rafforzare le motivazioni alle nostre scelte”.

Mammi dice infine di aver chiesto ieri al ministro Lollobrigida “un chiaro intervento dello Stato su questa situazione che ha bisogno di chiarezza visto che riguarda non solo la nostra ma anche altre Regioni italiane. Ho posto anche il tema delle zone umide e la necessità di chiarire quanto prima quali sono le regole da attuare in quanto c’è molto disorientamento fra i cacciatori”.

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