Calcio Prima, il S. Ermete cerca la resurrezione contro il Rumagna

Il capitano Nicolò Castiglioni, bandiera dei verdi: "Vogliamo fare punti. S. Ermete è una seconda casa"

A cura di Stefano Ferri Redazione
26 settembre 2025 10:39
Calcio Prima, il S. Ermete cerca la resurrezione contro il Rumagna - Nicolò Castiglioni
Nicolò Castiglioni
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Si dice che nel calcio non ci siano più le bandiere. Poi esistono le eccezioni. E' la storia di Nicolò Castiglioni, difensore del S. Ermete che ha iniziato la sua diciassettesima stagione con i 'verdi' nonostante non abbia neanche 30 anni. E' vero che la storia d'amore calcistica tra Castiglioni e il S. Ermete ha avuto qualche interruzione nelle parentesi di Spadarolo, Athletic Poggio e Virtus Acquaviva, ma per il resto il jolly della retroguardia si è confermato fedelissimo alla causa. "Ho iniziato a giocare a calcio a sette anni – racconta Castiglioni – nel settore giovanile del S. Ermete fino ai quindici. Indimenticabili anche le due stagioni nel campionato sammarinese alla Virtus. Solo per fare qualche nome, è stato bello giocare assieme a Nodari, Giacomoni, Buonocunto e Sabato. Sensazionale la vittoria della Coppa Titano nel 2023, peccato per l'estromissione dalle competizioni europee. Poi sono tornato a S. Ermete, che per me è una seconda casa. Molari è come un babbo, il presidente Martino è un amico, un fratello maggiore. Non sono l'unico capitano perché ci sono anche altri senatori come Succi e Tosi Brandi, però è un onore indossare la fascia. Io cerco sempre di dare il buon esempio come partecipazione e serietà, per me viene prima il rispetto".

Agli esordi i tentativi di superare le difese e sfondare le reti, poi il passaggio dall'altra parte della barricata per costruire le muraglie. "Io nasco attaccante, si sa che da piccoli spesso non si ha un ruolo definito. Poi per necessità c'è stato bisogno di me come terzino sinistro e da lì non sono stato più spostato. Ho arretrato dunque il mio baricentro ma dopo l'esperienza alla Virtus c'è stato anche lo switch a difensore centrale: il campionato italiano è più atletico e l'età inizia a farsi sentire. Comunque non sono mai stato un giocatore di spinta".

Il capitano classe '96 analizza la partenza del S. Ermete che domenica alle 15.30 giocherà a Canonica per l'indisponibilità dello Stadium a causa della concomitanza con il Memorial Magni e trofeo Mazza. "Ancora dobbiamo trovare la quadra, buona parte del gruppo è stato rinnovato. Dopo un avvio incoraggiante forse ci siamo sentiti con la pancia piena e abbiamo preso sottogamba la sfida contro il Rubicone Calisese. Questo deve essere un campanello d'allarme e dobbiamo farne tesoro. Come si reagisce? Lavorando ancora più forte, abbiamo le qualità e domenica contro il Rumagna dovremo giocare come all'esordio".

Castiglioni è tifosissimo del Rimini e quando può lo segue sempre anche se i tempi per i biancorossi sono cupi. "Non è un momento facile ma io continuo a essere un fedelissimo. Quando ho iniziato a seguirlo negli anni d'oro della serie B giocavo attaccante quindi Floccari era il mio idolo. Con il sennò di poi quello che ricordo con più ammirazione è Regonesi visto che era un ottimo terzino mancino con una grandissima abilità nei calci di punizione".

Da buon romagnolo nato attaccante che ha tra le sue skills il tiro da fuori o i piazzati all'occorrenza, Castiglioni ha un hobby. "Intanto amo stare con la famiglia e mia figlia Aurora, che ha due anni. In estate mi mi piace giocare a footvolley in spiaggia. L'ho scoperto da ragazzo grazie a un allenatore a S. Ermete e da lì non mi sono più staccato".


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