Calcio RSM, Coppa Titano: La Fiorita vince ai rigori. Decide il ‘cucchiaio’ di Olcese

Parità dopo il 90′ e i supplementari (0-0). il Finale è di 4-2

I calci di rigore negano alla Virtus il quarto trionfo consecutivo e salvano l’estate europea de La Fiorita, in grado anche di salutare il tecnico Thomas Manfredini, nella serata della sua annunciata ultima panchina in gialloblù, facendogli il regalo più gradito: un trofeo. Non ci sono gol in 120’ di battaglia. Il primissimo squillo arriva dopo nemmeno 3’. Zampano dalla corsia destra pennella a centro area per Grassi, che si inserisce bene ed incorna ancora meglio: Passaniti, con un balzo felino, strozza l’urlo di gioia in gola al centrocampista gialloblù.

La risposta della Virtus è affidata ad un piazzato. Batte Buonocunto sul palo lungo, dove Piscaglia fa da torre per i compagni, chiamando Fatica ad un intervento risolutore ma anche un po’ rischioso, perché la palla esce vicina al palo. Ne nasce il primo di due calci d’angolo consecutivi. Sugli sviluppi del secondo, Tortori guadagna lo spazio per crossare a beneficio di Piscaglia, il cui colpo di testa finisce di poco a lato. Sull’altro fronte, Niang conquista un calcio di punizione dal limite che viene affidato al mancino di Amati: mattonella golosa, ma palla che non si abbassa al momento giusto. La Fiorita fa un altro tentativo poco più tardi. Stavolta la corsia privilegiata è quella mancina: da lì Greco mette il cross per la testa di Guidi, che riesce ad anticipare tutti ma non a tenere bassa la sua conclusione. Ancora un traversone per Guidi al 40’: qui è Zafferani, da destra, a pennellare in favore del compagno, che arriva di gran carriera all’appuntamento col pallone e lo manda sul fondo di un palmo.

La ripresa si apre senza cambi e con una Fiorita arrembante. Dopo due giri di lancette Guidi apparecchia a centro area per Virgilio, che schiaccia verso la porta trovando la respinta puntuale di Passaniti. Il portiere neroverde è protagonista anche poco dopo: Guidi calcia forte sul primo palo, protetto dai piedi dell’estremo di Acquaviva. La ripresa conferma l’andamento del primo tempo: un andamento intermittente, con poche fiammate alternate a lunghi momenti di stasi. Un nuovo acuto si registra al 73’. Amati batte una punizione in area, la difesa della Virtus non libera e Grassi si ritrova due palloni da destinare in porta: il primo tentativo si infrange sulla muraglia neroverde, il secondo finisce docile tra i guantoni di Passaniti. Si arriva senza ulteriori sussulti nei minuti conclusivi. Qui Amati, su punizione, cerca Niang che va a centimetri dal bersaglio, ma da posizione di fuorigioco. L’occasione più grande di tutto il secondo tempo matura nei minuti di recupero e ad averla è la Virtus. Battistini sprinta a destra e offre un rigore in movimento a Pecci, che calcia a botta sicura ma si vede negare il vantaggio da Fatica, il cui intervento in opposizione si può tranquillamente paragonare ad un gol.

Si vai tempi supplementari, che si aprono con l’occasionissima per Zafferani su sponda di Olcese: il 33 gialloblù ha tutto lo specchio della porta spalancato davanti, ma dosa male la potenza del suo destro, che finisce alto. La risposta neroverde passa dalla punizione dal limite di Buonocunto, deviata dalla barriera, e dal colpo di testa di Angeli sul corner conseguente: palla che muove la rete sì, ma dall’esterno. All’ultimissimo respiro del primo supplementare La Fiorita sfiora il vantaggio con la conclusione di Jacopo Semprini in mischia, fuori misura benchè scoccata da posizione ideale.

Il secondo tempo supplementare diventa un lento avvicinamento ai calci di rigore. Le esigue energie rimaste non consentono strappi di rilievo, né da una parte né dall’altra. Se si eccettua un gol annullato ad Angeli per fuorigioco, nulla scuote il pubblico dello Stadium fino al compimento del 120’. Ma nell’unico minuto di recupero concesso, serve un salvataggio sulla linea di Genestreti per evitare che Olcese possa piazzare il colpaccio Fiorita. I tiri dal dischetto diventano dunque la via per assegnare il trofeo. Impeccabili le prime quattro trasformazioni: di Vitaioli e Fatica da una parte, di Lombardi e Barone dall’altra. Zampano apre la terza serie con un rischio (Passaniti intuisce) ma realizzando a sua volta. Non così Pirini, che viene ipnotizzato da Vivan. Passaniti respinge il tentativo di Ambrosini, ma Vivan compie la seconda parata consecutiva su Sabato, mantenendo il vantaggio Fiorita. Si arriva alla quinta serie. Il pallone affidato ad Olcese vale la vittoria. E l’esperto attaccante decide di giocarsela col “cucchiaio”: scelta che lo ripaga, perché Passaniti battezza un angolo mentre la palla plana dolcemente a centro porta. Non serve dunque il quinto rigore della Virtus. La Fiorita può far partire la festa: diventano sette le coppe nel palmares della formazione di Montegiardino, che torna ad esultare a distanza di tre anni dall’ultimo trionfo nella più antica competizione del Titano.

IL TABELLINO

VIRTUS
Passaniti; Piscaglia (dal 64’ Genestreti), Montanari (dal 64’ Vallocchia), M. Rinaldi, Sabato, Battistini (dal 97’ Barone), Buonocunto (dal 108’ Pirini), Tortori (dall’85’ Lombardi), Golinucci, Pecci, Benincasa (dall’85’ Angeli)
A disposizione: Lasagni, Muggeo, Pirini, Rosti
Allenatore: Luigi Bizzotto

LA FIORITA
Vivan; Brighi, Fatica, Virgilio, Grassi (dal 79’ J. Semprini), Guidi (dal 91’ Olcese), Niang (dal 91’ Ambrosini), Amati (dal 104’ Lunadei), Zampano, Zafferani (dal 97’ Vitaioli), Greco (dal 113’ Mazzotti)
A disposizione: Zavoli, A. Semprini, Mazzotti, D. Rinaldi
Allenatore: Thomas Manfredini

Arbitro: William Villa
Assistenti: Gianmarco Ercolani, Giuseppe Macaddino
Quarto ufficiale: Marco Avoni
Ammoniti: Montanari, Fatica, Buonocunto, Piscaglia, Tortori, Benincasa, Pecci, Sabato, Golinucci, Zafferani, J. Semprini, Angeli, Virgilio, Vitaioli
Sequenza rigori: Vitaioli (gol), Lombardi (gol), Fatica (gol), Barone (gol), Zampano (gol), Pirini (parato), Ambrosini (parato), Sabato (parato), Olcese (gol).

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