È un discusso calcio di rigore di Alex Ambrosini a decidere lo scontro al vertice tra La Fiorita e Murata. Il tocco di mano Peters, dopo un intervento di testa dello stesso difensore secondo la difesa bianconera, è stato punito da Beltrano – su segnalazione di Ercolani. Se doveva essere un banco di prova per l’outsider, il Murata ha dimostrato di valere la classifica finora costruita. In avvio di partita ci provano subito Fatica ed Affonso, che mettono in partita i due portieri. Gueye è determinante su Guidi, che un minuto più tardi scheggia l’incrocio su cross deviato da Matteoni. A metà frazione Ambrosini si divora il vantaggio solo davanti al portiere avversario, mentre il Murata protesta per l’intervento Brighi in piena area di rigore ai danni di Rodrigues dopo che cinque minuti prima l’arbitro ha sorvolato su un fallo di mano in area sulla destra di un difensore de La Fiorita. Gasperoni scheggia il palo al 39’ e sulla ripartenza arriva la rete del Murata: Rodrigues è imprendibile e scarica al momento giusto per Affonso. L’attaccante premiato nel pomeriggio come MVP BKN301 di settembre 2023 non lascia scampo a Zavoli, alzando la traiettoria sull’uscita dell’estremo sammarinese.
Amarezza in casa Murata per il doppiopesismo della giacchetta nera nell’interpretazione degli episodi da rigore: due penalty da una parte, nessuno dall’altra. Resta la consapevolezza in casa Murata di aver giocato una bella partita contro la squadra più forte del campionato.
Nella ripresa La Fiorita rimette tutto a posto nello spazio di 70”: è il fuoco amico di Matteoni, tradito dalla mancata deviazione di Guidi, a battere Gueye. I Bianconeri hanno la palla del nuovo vantaggio al 68’ col neoentrato Cunha, che prima colpisce la base del palo di testa e poi col destro non riesce a superare Zavoli, già a terra, aiutato nel salvataggio da un puntuale Brighi. L’episodio determinante arriva all’84’ ed è a dir poco contestato: un traversone da destra viene deviato di testa da Guidi e successivamente dal braccio di Peters, che forse in precedenza la spizza con la fronte. Difficile da stabilire dalle immagini ed anche per il direttore di gara, richiamato da Ercolani per l’assegnazione del penalty che Ambrosini calcia in diagonale per completare la rimonta de La Fiorita. Gli uomini di Manfredini dilapidano poi un altro rigore con Amati, al 98’, ma incamerano comunque tre punti pesantissimi che permettono loro di tenere il passo della Virtus – entrambe capolista a punteggio pieno.
Un solo pareggio è maturato nel corso del pomeriggio. Segnatamente, quello tra Libertas e San Marino Academy. Due volte in vantaggio, i ragazzi di Cecchetti sono stati raggiunti dai Granata – quest’ultimi vicini al sorpasso al fotofinish, non fosse stato per i legni di Matteo Battistini. L’omonimo Nicolò, portiere della Libertas, è decisivo in più di una circostanza ma non può nulla sulla punizione telecomandata di Bortolotto che regala il vantaggio ai Biancazzurrini al 38’. Nella ripresa Torsani riporta la Libertas in linea di galleggiamento, sfruttando un contropiede e l’assist di Santoni. E pensare che pochi secondi prima Giambalvo era stato smarcato davanti al portiere da D’Addario per il potenziale raddoppio. Il capitano della San Marino Academy entra comunque nell’azione del 2-1: sul suo cross Nicolò Battistini non è irreprensibile ed Argenziano non si fa pregare per infilare la porta. Immediata la reazione della Libertas, che perviene al nuovo pareggio sfruttando un deficit di malizia dei giovani avversari. Un calcio di punizione sulla trequarti è battuto rapidamente da Morelli in favore di Torsani, ancora una volta impeccabile davanti al portiere. Protestano i Biancazzurri, che ritenevano il pallone fosse stato giocato in movimento e – successivamente – che Torsani si fosse liberato con un fallo in area di rigore.
Nella foto FSGC/Montanari: l’esultanza di Ambrosini