Casa della Comunità, cambia la sanità. Una nuova struttura a Rimini Sud: si cerca un immobile idoneo

Casa della Comunità: il punto sulle tre nuove strutture al servizio di Rimini

Casa della Comunità

Casa della Comunità, il nuovo modello di sanità, che mira a decentrare e a diffondere sul territorio i luoghi di cura, prende piede a Rimini e Provincia.

La prima Casa della Comunità di Rimini, in via Settembrini, zona ospedale Infermi, è già in costruzione. Quella al servizio di Rimini Nord verrà edificata in via Igino Lega, in un’area del Comune.

A Rimini Sud sorgerà la terza Casa della Comunità, per la quale l’azienda Usl della Romagna, in accordo con l’amministrazione comunale, ha da poco pubblicato un avviso di indagine immobiliare per individuare nell’area compresa tra Miramare, Rivazzurra e Marebello una struttura da destinare a questa tipologia di servizio medico-assistenziale afferente principalmente il Dipartimento di Cure Primarie Rimini.   

Casa della Comunità: si cerca immobile di superficie tra 1200 e 1500 mq

L’immobile da reperire deve essere idoneo alle esigenze necessarie per la creazione di una Casa di Comunità e, in particolare, deve essere ubicato in una zona ben collegata con le principali via cittadine e facilmente raggiungibile con i mezzi di trasporto pubblici e privati. La sede, inoltre, deve essere dotata di parcheggi con stalli anche per persone con disabilità e avere una superficie complessiva di 1200/1500 mq circa (dovranno essere previsti ambulatori di circa 25/30 mq l’uno, un locale segreteria, uffici di almeno 12/14 mq ognuno, sala d’attesa di adeguate dimensioni per l’utenza, depositi/archivi e tutti i locali di supporto per le attività sanitarie.  

“Le Case della Comunità, all’interno delle quali opererà un team interdisciplinare di medici, infermieri e professionisti sanitari, rappresentano un’ossatura fondamentale per questo disegno di sanità che ci siamo prefissati di tracciare, all’interno del quale rientrano anche i progetti già avviati riguardanti gli oss di quartiere, gli educatori di quartiere e presto anche gli infermieri di quartiere. Lo step successivo, in sinergia con l’Azienda Usl, la Regione Emilia-Romagna e gli altri soggetti preposti, riguarderà la grande partita della dotazione organica delle Case della Comunità”, evidenzia l’assessore comunale Kristian Gianfreda.   

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