Casteldelci: l’antico comune al passo coi tempi

Un borgo in controtendenza: Casteldelci si sta ripopolando anche grazie alla lungimiranza del Comune

Video Drone realizzato dalla Redazione di Altarimini

di Riccardo Valentini

Nel periodo delle festività natalizie, la nostra rubrica domenicale ci porta, non a caso, nel borgo di Casteldelci. Qui, l’atmosfera delle festività si respira in ogni angolo, e la vista è magica ovunque si posino gli occhi. Attorno al borgo, si estende un mare di verde incontaminato.

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Casteldelci è il comune più distante della provincia dal capoluogo Rimini. Come riporta il sito Explorevalmarecchia è un territorio integro e ricco sotto il profilo ambientale, il punto più alto del territorio comunale raggiunge anche i 1355 metri. Proprio per questo è una meta ideale per gli amanti delle escursioni naturalistiche. Ricco di sentieri e mulattiere, percorribili a piedi, a cavallo o in mountain bike, Casteldelci offre l’autentico paesaggio appenninico.

Il Borgo capoluogo di Casteldelci è posto ai piedi del Monte Fumaiolo, da cui nasce il Tevere, il principale fiume dell’Italia centrale: con i suoi 405 km di corso bagna e attraversa anche la capitale Roma. Non lontano c’è il Monte Zucca da cui sorge il Marecchia, il fiume che sfocia a Rimini e che dà il nome a tutta la valle.

La storia di Casteldelci risale al XII secolo, con la definizione di “Casale d’ilice”, dal latino Castrum Illicis, letteralmente “fortificazione vicino ai lecci”, ma reperti di epoca preistorica suggeriscono origini molto più antiche.  Nel Medioevo raggiunge il massimo splendore, grazie anche ai  Signori della Faggiola. Nel 1250, nacque il celebre condottiero, Uguccione della Faggiola, che avrebbe ospitato Dante Alighieri ricevendone in cambio, come afferma Boccaccio, il testo autografo dell’Inferno, in dedica assoluta.   

Casteldelci: l'antico comune al passo coi tempi

L’escursione nell’antico Borgo di Casteldelci la facciamo, come sempre, in bicicletta. Arrivare a Casteldelci è molto semplice: superato il ponte della frazione di Pennabilli Ponte Messa, occorre girare a destra e prendere le cosiddette “dirette” per Casteldelci, strade che corrono parallele al fiume Marecchia.

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Per arrivare a Casteldelci occorre attraversare persino un tratto di Toscana, in quanto la strada attraversa il piccolo exclave del comune toscano di Badia Tedalda situato in territorio romagnolo. Dopo questo velocissimo cambio di regione e provincia, eccoci di nuovo nel riminese. Le strade sono perfettamente asfaltate, il traffico è quasi pari a zero. Inoltre, nelle vicinanze del traguardo si erge il nuovo bellissimo ponte sul Marecchia, fresco di costruzione e appena inaugurato.

Appena arrivati a Casteldelci ci aspetta in strada il sig. Mauro Mariani. Lo troviamo in tuta da lavoro, mentre sta pulendo la stradina dalle foglie.

Casteldelci: l'antico comune al passo coi tempi

Il sig. Mauro ha 69 anni ed è l’ex guardia Comunale in pensione, non è nativo di Casteldelci ma originario di Badia Tedalda (comune toscano poco distante) ed è residente nel borgo dal 1980, quando sposò una Castellana che oggi purtroppo non c’è più.

Diamo una battuta al sig. Mauro.

Certo che quando lavorava qui come vigile nel borgo non c’era un gran traffico da dirigere
Mauro ci risponde dicendo che nei piccoli borghi con un’incarico come il suo bisogna essere in grado di saper fare un po’ di tutto.

Un borgo che si sta ripopolando

Oggi quanti abitanti ci sono rimasti qui nel Borgo?

Qui siamo circa 27 residenti stabili, mentre una volta eravamo quasi 80. C’erano 3 negozi di generi alimentari, oggi non ci sono più, ma non è un problema. Abbiamo un fornitissimo supermercato a due passi in località la Giardiniera. Però voglio dire una cosa – continua Mauro – da un paio di anni il trend sta invertendo la sua rotta.

Il borgo sta vivendo un aumento demografico; alcune case sono state vendute e ristrutturate magnificamente, mentre altre stanno subendo interventi di rinnovo. Ora abbiamo nuovi abitanti provenienti da Foligno, Bologna, Ancona, Rimini, Santarcangelo, Ravenna, Senigallia, Pisa, Milano: acquirenti di case che inizialmente avevano pensato di affittarle, ma che ora, innamoratisi del borgo, decidono di non farlo più. Vengono qui nei weekend, durante le festività e soprattutto in estate.

Abbiamo anche una splendida realtà rappresentata dal “Ristorante Albergo Il Borgo di Casteldelci – Relais 4 stelle“, che in estate è sempre affollato e che durante l’inverno registra un buon afflusso soprattutto nei giorni di sabato e domenica. Inoltre, siamo i proprietari del B&B “Nonna Rosa”, gestito da mia figlia dopo la scomparsa di mia moglie; io contribuisco dando una mano nell’attività.

Qual è il cliente tipo o, meglio ancora, chi frequenta questo luogo e da quale provenienza?

Le persone arrivano da diverse regioni d’Italia, con la maggior parte proveniente dal nord, in particolare dalla Lombardia, Veneto e Piemonte. Tuttavia, vi sono anche visitatori dalla Romagna e dalle Marche, attratti dalla visita al borgo e alle sue zone circostanti. Non esiste un target preciso, le motivazioni variano, ma effettivamente il borgo è molto attraente anche per noi residenti, grazie alla sua bellezza e alla cura con cui è mantenuto.

La recente realizzazione di un importante progetto di illuminazione ha ulteriormente arricchito il suo fascino. Di recente, alcune giovani coppie hanno scelto di trasferirsi qui e questo ci ha fatto molto piacere. La presenza di servizi come l’ufficio postale, aperto nei giorni alterni (martedì, giovedì e sabato a orario pieno), e l’apertura quotidiana del Comune, contribuiscono a rendere questo luogo accogliente e funzionale.

Il Museo di Casteldelci grazie anche al sig. Luigi Magi

Successivamente, il signor Mauro gentilmente attira la nostra attenzione sul museo situato nel Borgo, noto come “Casa Museo di Casteldelci“, e, avendo in suo possesso le chiavi, ci invita cortesemente a visitarlo.

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All’interno, troviamo una stanza commemorativa particolarmente commovente dedicata ai caduti durante la guerra, poiché questa zona ha subito pesanti scontri bellici nazifascisti. Sulle pareti sono dipinte le località e le frazioni che hanno pagato il prezzo più alto in termini di vittime in guerra:

  • Ponte Otto Martiri: 8 vittime
  • Fragheto: 30 vittime
  • Gattara: 5 vittime
  • Molino di Schigno: 1 vittima
  • La Mone: 3 vittime
  • Calanco di Sotto: 5 vittime

Nelle altre stanze, oltre all’antico forno rimasto intatto, grazie all’impegno del signor Luigi Magi, competente e appassionato di archeologia, sono esposti oggetti dell’epoca e reperti archeologici raccolti e selezionati proprio dal signor Magi con la collaborazione di altri. “Il 90% del merito però – spiega Mauro – è il suo”.

L’interno della Casa Museo di Casteldelci

Continuando la visita al museo, in una piccola stanza sono esposti i reperti di una tomba di un bambino ritrovata in località Pescaia, venuta alla luce a causa di una frana.

Questo museo è molto frequentato, senza orari di apertura e chiusura. Chiunque desideri visitarlo può presentare una breve richiesta al Comune, e una persona di fiducia e qualificata lo accompagnerà durante la visita. Molte persone, provenienti persino da Roma, fanno appositamente richiesta per visitarlo, comprese numerose scolaresche.

Casteldelci – il Paese amico degli Scout

Casteldelci: l'antico comune al passo coi tempi

Verso il 2012, racconta Mauro, gli scout hanno cominciato a frequentare il nostro borgo. Benché avessero frequentato la zona anche precedentemente, negli ultimi dieci anni il loro numero è cresciuto notevolmente, arrivando a raggiungere anche quota 2.000 / 3.000 in modo più organizzato. Ora dispongono di location attrezzate con acqua e tutte le necessità per allestire i loro campeggi. La loro presenza ci rallegra: da Fragheto a Gattara, Senatello, nella zona bassa e in tutte le frazioni e borghi, l’estate si anima di voci allegre di bambini e ragazzi. Inoltre, gli scout sono educati e rispettosi dell’ambiente, con un genuino interesse nel visitare il paese, porre domande e manifestare la loro curiosità. È davvero una bella realtà.

Eco Park, un Comune Lungimirante

E poi Mauro ci parla dell’Eco Park, inaugurato nel 2020. Il nome è stato scelto dal team dei volontari che ha lavorato al rinnovamento dell’area del lago di Casteldelci, seguendo il principio del divertimento immerso nella natura.

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Attraverso un efficiente sistema di volontariato, il parco viene quotidianamente custodito e sorvegliato, offrendo tutti i servizi necessari ai frequentatori. Sono presenti barbecue e tavoli per picnic, con la possibilità di usufruire di un servizio di consegna pasti in loco con piatti tipici locali. La prenotazione anticipata delle piazzole assicura la disponibilità e la massima tutela in materia di sicurezza sanitaria. Una zona affacciata sul fiume Senatello offre sdrai e lettini per gli amanti della tintarella. L’accesso al fiume è possibile attraverso vari percorsi, con una suggestiva passeggiata nel suo letto.

I gorghi naturali ospitano una ricca fauna ittica e presentano sorgenti sulfuree. Per i bambini, c’è un percorso sensoriale che permette loro di esplorare la natura toccandola con mani e piedi. Questo è anche il punto di partenza per gli escursionisti che intraprendono il “Percorso di Dante”. Gli amanti delle due ruote possono noleggiare e-bike con la possibilità di partecipare a “pedalate guidate”. La parte alta dell’area è riservata a una zona di sosta per camper, completa di scarico e allaccio acqua, che può ospitare fino a nove veicoli. Considerata dagli stessi camperisti una delle aree sosta più belle della zona, è immersa nel verde.

La Chiesa, la torre Campanaria e il Wi-Fi per tutti

La nostra passeggiata nel borgo storico con Mauro continua. Ci dirigiamo verso il punto più alto, dove nella piazza del Comune notiamo un cartello con la scritta “Wi-Fi gratuito”. Sinceramente, rimaniamo favorevolmente sorpresi; in un borghetto così poco abitato, è positivo trovare un servizio così all’avanguardia.

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Nella piazza, vediamo l’edificio del Comune e la chiesa. Il signor Mauro ci informa che le funzioni religiose si svolgono in varie località: una domenica a Casteldelci, una a Santa Maria in Sasseto e una a Schigno. Il Diacono e a volte il Parroco si alternano, cercando di fare del loro meglio, e la comunità partecipa attivamente. Le Cresime, le Comunioni e alcuni matrimoni vengono celebrati qui a Casteldelci, e ciò ci riempie di soddisfazione.

Casteldelci: l'antico comune al passo coi tempi

“Una nota positiva è stata la creazione del coro – racconta Mauro – abbiamo una maestra di canto e musica molto competente e disponibile di nome Erica Olivieri. Alcuni ragazzi del posto la stanno seguendo, e presto avremo un coro che si esibirà durante le funzioni religiose. Stiamo anche pensando di organizzare un concerto con questo gruppo, magari nella prossima estate”.

“Parlando di feste, l’estate scorsa abbiamo organizzato una splendida festa medievale con figuranti in costumi d’epoca, molto ben riuscita e frequentata da molte persone. Il sindaco ha annunciato che replicheremo l’evento la prossima estate, probabilmente ad agosto”.

Successivamente, saliamo sulla torre campanaria, che è stata più volte ristrutturata, l’ultima volta nel 1926. Una volta raggiunto il punto più alto, godiamo di una vista panoramica mozzafiato a 360 gradi. La torre ospita un campanile con due campane che suonano regolarmente dalle 8 del mattino alle 20, con rintocchi ogni mezz’ora e ogni ora. Mauro ci indica poi una campana, dicendo: “Vedi quella? Proviene dalla Pieve di San Martino, una località poco distante. Un tempo c’era una vecchia chiesa, siamo riusciti a recuperare la vecchia campana, restaurarla e posizionarla qui, ed è perfettamente funzionante.”

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In conclusione, mentre lasciamo l’antico Borgo di Casteldelci, il gentilissimo signor Mauro ci racconta che sono numerosi i ciclisti che visitano la zona. Ad esempio, nel nostro B&B, durante l’estate, ospitiamo molti ciclisti che trascorrono vacanze in bicicletta. Sostano per un giorno nel nostro B&B e poi riprendono il loro viaggio in direzione della Toscana. Attualmente, in questi giorni di festa, stiamo ospitando ciclisti romagnoli che vengono qui con le MTB per esplorare i numerosi e meravigliosi percorsi disponibili. Ogni giorno intraprendono un tragitto diverso attraverso le nostre mulattiere, chiedendoci sempre consigli.

“A volte la gente ci chiede, ma come fate ad abitare qui? – racconta Mauro – Rispondo così: “Sembra una località decentrata, ma non lo è. Qui stiamo davvero bene. Come voi siete abituati ad abitare in città, noi siamo abituati a stare qui, e ribadisco, stiamo davvero bene.”

Lasciamo il bellissimo e antichissimo Borgo, constatando che, a differenza delle altre visite dove abbiamo trovato borghi abbandonati e spopolati, al contrario Casteldelci, grazie alla passione per il proprio luogo di persone come Mauro e alle scelte indovinate dell’amministrazione comunale, si sta lentamente ripopolando. Certamente ci vorrà del tempo, ma sicuramente la politica locale in alcune scelte è stata lungimirante.

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