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Cattolica, aumentano le richieste di aiuto al Centro Antiviolenza

Nel 2024, il Centro Antiviolenza Chiama ChiAma ha accolto 106 donne, con un aumento significativo rispetto all'anno precedente

A cura di Redazione
31 gennaio 2025 15:22
Cattolica, aumentano le richieste di aiuto al Centro Antiviolenza - Foto di repertorio
Foto di repertorio
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Aumentano gli accessi al Centro Antiviolenza Chiama ChiAma di Cattolica.

Nel 2024 sono state 106, di cui 79 al primo accesso, le donne accolte al centro Chiama ChiAma, 29 in più rispetto al 2023, che ha registrato 77 donne, di cui 65 in primo accesso. Il report del 2024 evidenza inoltre che si tratta di donne prevalentemente italiane (81%) e madri nel 74% dei casi, perlopiù di minorenni. Sono in maggioranza occupate (53%) mentre l’altra metà si divide egualmente fra inoccupate/disoccupate e studentesse, pensionate, beneficiarie di sussidi (24% e 23%).

Sono i dati del report 2024 illustrati durante l’Open day di questa mattina (venerdì 31 gennaio), organizzato a Palazzo Mancini e fortemente voluto dalla sindaca Franca Foronchi, dall’assessore alle pari opportunità Claudia Gabellini e dalla Presidente di MondoDonna Onlus Loretta Michelini, con l’obiettivo di far conoscere a cittadini e cittadine i servizi e le modalità di intervento del Centro a sostegno delle donne vittime di violenza.

Erano presenti anche la vicesindaca Maria Elena Malpassi per Misano, l’assessore Francesca Pieraccini per San Giovanni in Marignano, l’assessore Fulvia Roselli per San Clemente, l’assessore Marina Zoffoli per Riccione, la responsabile dell’Ufficio di piano del Distretto di Riccione Giulia Gambuti

Tornando ai dati del report, le donne di origine straniera (15%) rivoltesi al centro antiviolenza sono invece moldave, albanesi, bielorusse, nigeriane, rumene, tunisine, ucraine e marocchine. Benché le donne seguite dal Centro Antiviolenza risiedano in gran parte nel Distretto di Riccione, una percentuale dei dati (14,5%) rileva una provenienza da altre città in Emilia-Romagna o in Italia, sottolineando come il Centro Antiviolenza distrettuale sia diventato un punto di riferimento anche per donne che vivono o risiedono in altre province.

Le forme di violenza maggiormente agite contro le donne soprattutto da compagni, mariti o ex, sono in prevalenza violenze psicologiche, fisiche ed economiche benché non manchino violenze sessuali, stalking e sfruttamento lavorativo: non viene mai agita una sola forma di violenza ma le violenze sono sempre multiple (88% dei casi nel 2024 e 86% nel 2023). Oltre ai compagni o mariti o ex, si annoverano fra gli altri autori di violenza: colleghi, datori di lavoro, vicini di casa, coinquilini, amici e conoscenti, caregiver o parenti, sfruttatori.

Chiama ChiAma ha inoltre avviato una serie di progetti per donne portatrici di bisogni specifici: dal 2021 il progetto di supporto a donne senza dimora a Bologna è stato esteso, nel 2024, anche al Distretto di Riccione: i dati mostrano infatti l’incremento degli accessi che per quest’ultimo anno è stimato in 6 presenze, mentre le donne con disabilità sono 9 (11% del totale) a fronte delle 11 stimate nel 2023 (14%).

Anche nel 2023, rispetto al 2024, le donne che hanno fatto accesso al Centro Antiviolenza erano in maggioranza italiane (70%), prevalentemente con figli (63%) perlopiù minorenni e occupate nel 52% dei casi, disoccupate o inoccupate per il 39%, studentesse pensionate o beneficiarie di sussidi nel 9%.

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