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C'è una spiaggia emiliana che nasconde più di quanto sembri | La Bassona di Ravenna e le storie nascoste sotto la sabbia

La Bassona: la spiaggia emiliana naturista selvaggia e ufficiale, tra pinete protette, scandali notturni e ribellione ambientale.

A cura di Redazione
27 giugno 2025 15:00
C'è una spiaggia emiliana che nasconde più di quanto sembri | La Bassona di Ravenna e le storie nascoste sotto la sabbia - Foto: topntp26/freepik
Foto: topntp26/freepik
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La Spiaggia della Bassona, a sud di Lido di Dante (Ravenna), è una delle mete più affascinanti e controverse dell’Emilia-Romagna, capace di unire bellezza selvaggia e tensioni sociali. Qui natura incontaminata e naturismo ufficiale si intrecciano con polemiche su guardoni, scambisti e trasgressioni notturne, trasformando un angolo di costa in un vero e proprio simbolo ribelle della Riviera.

Bassona, tra pineta protetta e nudismo ufficiale

La Bassona si estende per circa 1 km tra dune di sabbia dorata e la Pineta di Classe, inserita nella Riserva Naturale della Foce del Bevano. Separata da infrastrutture, è totalmente priva di servizi balneari, il che la rende un angolo di puro contatto con la natura.

Da decenni, è eletta a meta prediletta per il naturismo: ufficialmente riconosciuta dal Comune di Ravenna, è regolata da ordinanza comunale che delimita l’area naturista, con sentieri accedibili solo da Lido di Dante o Classe, e prevede la sorveglianza tramite torrette e bagni presso il campeggio adiacente.

Come confermato da fonti nazionali, per anni la Bassona è stata un crocevia di tribù giovanili, fricchettoni e punk da tutta Europa, con una comunità autogestita composta da tende e capanne di tronchi spiaggiati. Oggi rimane una delle poche spiagge naturiste ufficiali dell’Emilia-Romagna, frequentata da naturisti, famiglie consapevoli e curiosi in cerca di libertà e silenzio.

Scandali, guardoni e guardie: il lato oscuro della Bassona

Non tutto è rosa. Negli ultimi anni, la Bassona è stata al centro di cronache drammatiche: scambisti, guardoni e spacciatori hanno trasformato parte della pineta in un luogo di degradazione e pericolo, specialmente nelle ore notturne. I residenti hanno chiesto l’installazione di barriere e sistemi di controllo per limitare gli accessi non autorizzati e ripristinare un turismo sereno e rispettoso dell'ambiente.

Queste tensioni hanno acceso un acceso dibattito tra sostenitori del naturismo sano e chi denuncia una deriva morale nel cuore della riserva.

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