Centro Agro Alimentare Riminese, Indino: “Ok a orario diurno, ma non nell’immediato: serve condivisione”

Centro Agro Alimentare Riminese, si valuta con gli altri hub agroalimentari l’addio all’orario notturno

Centro Agro Alimentare Riminese

Il presidente del CAAR – Centro Agro Alimentare Riminese – Gianni Indino è stato a Catanzaro per partecipare a una riunione con altri dirigenti dei mercati ortofrutticoli italiani aderenti a Italmercati, allo scopo di discutere il futuro degli hub agroalimentari.

La sede della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia ha ospitato l’evento, con la partecipazione del presidente Pietro Falbo e del presidente del Centro Agroalimentare di Catanzaro, Daniele Ciranni.

L’incontro a Catanzaro è stato il proseguimento di un appuntamento tenutosi alcune settimane prima a Verona ed è stato caratterizzato da dibattiti sul futuro dei mercati agroalimentari italiani, con un particolare focus sul cambiamento degli orari di apertura dei centri. Sebbene le esigenze possano variare in base alla posizione geografica di ciascun centro, tutti sembrano convergere sulla stessa linea tracciata durante l’incontro precedente a Verona. Anche a Catanzaro si è sottolineata la volontà di non affrettare i tempi, ma di lavorare gradualmente per far sì che tutte le parti coinvolte comprendano che il cambiamento è inevitabile.

Centro Agro Alimentare Riminese: “Condivisione necessaria sugli orari”

“Per quanto riguarda il CAAR di Rimini – spiega Indino – nel mio intervento ho ribadito la disponibilità a valutare la scelta, ma non ad imporla nell’immediato. Desidero infatti avere piena condivisione da parte dei produttori e dei commercianti che operano all’interno della nostra struttura. Occorre trovare una quadra che renda possibile un graduale e condiviso cambiamento degli orari, che ritengo comunque necessario”.

Uno dei motivi principali è la necessità di affrontare le sfide legate al ricambio generazionale. Le nuove generazioni preferiscono lavori in orario diurno e questo rappresenta una sfida per i centri agroalimentari che operano prevalentemente di notte. Inoltre, trovare personale disposto a lavorare sui turni notturni è sempre più difficile. Anche quando si trova, spesso si tratta di un impiego temporaneo, poiché molti dipendenti abbandonano presto il lavoro in cerca di opportunità con orari più adatti alla vita quotidiana e familiare.

Oltre a queste considerazioni di carattere sociale, ci sono anche aspetti economici da valutare. Il cambio di orario potrebbe comportare un notevole risparmio per le imprese, che opererebbero principalmente durante il giorno. I vantaggi di questo cambiamento sono evidenti e si estendono a tutti gli attori coinvolti, ma per realizzarlo è necessaria una svolta sia concettuale che tecnologica. L’implementazione di celle frigorifere e trasporti su camion refrigerati consentirebbe agli operatori di lavorare mantenendo la freschezza e la qualità dei prodotti.

“Qui a Catanzaro – evidenzia Indino – abbiamo fatto un passo avanti nella discussione e ci siamo dati appuntamento tra qualche mese per avere altri feedback ed elementi da riportare alle prossime riunioni nazionali. A Rimini, insieme al direttore Cinzia Furiati, incontrerò nuovamente produttori e commercianti per fare il punto della situazione e avviare una valutazione interna concordata”.

“Lavoreremo in questa direzione – chiosa Indino – con la consapevolezza che al momento per il CAAR è improponibile attuare immediatamente il cambio di orario, che rimane tra gli obiettivi del mio mandato perché credo fortemente che questa sia una soluzione per aumentare i volumi di lavoro e una grande opportunità sia per il Centro agroalimentare, sia per tutti coloro che vi operano”.

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