Chiusura uffici postali a Rimini, si scalda lo scontro politico
Tre uffici postali di Rimini chiusi dal 20 gennaio, Gnassi attacca

La decisione di Poste Italiane di chiudere dal 20 gennaio gli uffici postali di Corpolò, Vergiano e della Gaiofana ha suscitato l’interesse dei rappresentanti politici locali.
Domenica Spinelli e Nicola Marcello di Fratelli d’Italia hanno incontrato i vertici di Poste Italiane e proprio Spinelli riferisce: “Ci sono state date rassicurazione sulla copertura dei servizi”.
Per l’ufficio postale della Gaiofana è stato individuato come sostitutivo l’ufficio di Via Coriano 58, “che dista 6 minuti in automobile, 14 con i mezzi pubblici“. Per l’ufficio postale di Corpolò, Via Marecchiese 555, l’ufficio sostitutivo è quello di Villa Verucchio in via Casale 202, che dista 2,2 km. Infine, per l’ufficio postale di Vergiano di via Marecchiese 415 è stato individuato come sostitutivo l’ufficio di via Marecchiese 96 che dista 4,5 km.
“Tutti gli uffici – prosegue – rispettano un orario di apertura su 6 giorni, per garantire la completa gestione della clientela. Ho chiesto a Poste se fosse possibile prorogare la decorrenza degli interventi, previsti per il prossimo 20 gennaio o magari garantire giorni alterni sempre, ma mi è stato spiegato che si tratta di un piano nazionale approvato da AgCom già in passato e che pertanto la tempistica non può essere modificata al momento”.
Le rassicurazioni di Domenica Spinelli non sono condivise da Andrea Gnassi del Partito Democratico.
“Purtroppo, sta succedendo sempre di più questo: tagli, mazzate, bugie e zero risorse da parte del governo per Rimini, ma comunicati stampa di Fratelli d’Italia e company in cui si dice in sostanza va bene, così. Ma a che serve? A far vedere che si è fedeli a chi comanda a Roma? A tentare di ingraziarsi qualcuno per mantenere domani un posto?“, attacca Gnassi.
“A Rimini, non abbiamo mai fatto così. Prima Rimini e mai prima chi comanda! Piuttosto il mio invito è che si facciano battaglie anche insieme per il territorio, anche se il governo o qualche Ente sbaglia”, prosegue Gnassi che aggiunge: “Io e altri colleghi, sulle Poste a Rimini che vogliono chiudere, presenteremo un’interrogazione urgente al governo e intanto per dovere d’ufficio faremo un’azione ispettiva per capire per quale motivo i vertici locali non rispondano al sindaco. E chiederemo al Prefetto di promuovere un incontro con residenti, amministratori locali ed Enti proposti, visto che la chiusura dei servizi ha una ricaduta, oltre che sociale, anche di presidio di sicurezza urbana. In aree che coinvolgono migliaia e migliaia di cittadini”.