Comitato ospedale di Novafeltria: "Cau? Sono ambulatori medici, nulla di più"
Il comitato dell'ospedale di Novafeltria critica i Cau, evidenziando inefficienze nel sistema sanitario attraverso l'esperienza di un giovane paziente

Il comitato Giù le mani dall’ospedale di Novafeltria torna all’attacco dei Cau, Centri di Assistenza Urgenza, raccontando l’esperienza di un giovane novafeltriese, recatosi nella struttura di Santarcangelo per una cisti sebacea al braccio. I fatti sono avvenuti tra il 17 e il 19 agosto.
Secondo quanto riferisce il comitato, il giovane è stato dimesso con prognosi di 4 giorni e prescrizione di antibiotici, ma per risolvere il problema si è dovuto rivolgere dopo due giorni al Punto di Primo Intervento dell’ospedale Sacra Famiglia di Novafeltria, dove è stata fatta un’incisione che ha permesso di risolvere il problema.
In precedenza, prima di recarsi al Punto di Primo Intervento del Sacra Famiglia, il giovane aveva fatto visita anche al Pronto Soccorso di Rimini, rimanendo un’ora e mezzo in attesa per poi decidere di tornare a casa, essendo il reparto congestionato.
“Solo il piccolo Pronto Soccorso di Novafeltria ha risolto l’urgenza del giovane paziente“, scrive il comitato, che attacca: “Se si chiamassero le strutture sanitarie con il loro nome, cioè ambulatorio medico e non Centro di Assistenza e Urgenza, Pronto Soccorso e non Punto di Primo Intervento nelle aree interne, ci sarebbe meno confusione e la gente saprebbe dove rivolgersi”.
Il comitato si auspica che “il nuovo corso promesso da destra e sinistra, metta mano alla rete di emergenza e urgenza come dettato dal DM 70 del 2015 senza inventarsi nuove sigle per apparire sempre i primi della classe”.