Commesse molestate e vittime di battute a sfondo sessuale: imprenditore condannato a 3 anni e 2 mesi di reclusione

Commesse molestate, oggi (giovedì 6 luglio) la sentenza di primo grado del processo che vedeva imputato il loro datore di lavoro, un 55enne di origine campana, difesi dagli avvocati Massimiliano Orrù e Simona Conti, che annunciano ricorso in appello.

L’uomo, titolare di un negozio appartenente a una catena di abbigliamento, è stato condannato a 3 anni e 2 mesi di reclusione e una risarcimento di 6000 euro a ognuna delle tre ragazze, sue ex commesse, che lo hanno denunciato. Il Sostituto Procuratore Davide Ercolani aveva chiesto condanna a 6 anni di reclusione.

Commesse molestate, i fatti tra il 2019 e il 2020

I fatti oggetto del processo sono avvenuti tra il 2019 e il 2020: secondo quanto denunciato dalle tre ex commesse, costituitesi parte civile, l’imputato era solito rivolgere verso di loro battute a sfondo sessuale, mimando anche gesti volgari. Poi palpeggiamenti, avances, anche il ricatto, verso una di loro, di rinnovarle il contratto solamente in cambio di favori sessuali.

Le ragazze, per difendersi, si erano messe in malattia fino alla scadenza del contratto o si erano licenziate.

La difesa ha invece negato ogni accusa, evidenziando che l’ambiente di lavoro fosse informale e che non mancassero momenti di scherzo e goliardia, come confermato da altri dipendenti citati dalla difesa come testimoni. Il 55enne, ha evidenziato la tesi difensiva, non ha ricevuto richiami dai responsabili della catena di abbigliamento, né a essi sono stati mai fatti reclami e segnalazioni su molestie sessuali.