Concessioni balneari, arriva lo studio di Skema per “agire subito e non farsi trovare impreparati”
Lo studio di consulenza ha creato una divisione aziendale dedicata al tema

“Della direttiva Bolkenstein si può pensare il peggio o il meglio possibile. Ciò che è certo è che il mondo dei balneari è già cambiato e che niente sarà più come prima”: secondo Gabriele Baschetti e Stefano Fabbri, fondatori e partner dello studio di consulenza aziendale Skema di Rimini, “in alcune Regioni i primi bandi per le nuove concessioni sono già usciti, mentre quelli che coinvolgono la nostra fascia costiera sono di imminente pubblicazione Gli imprenditori e gli attuali concessionari devono sapere come e cosa fare senza perdere tempo E per prepararsi giocando in anticipo sulle scadenze che stanno arrivando”. È questa la situazione dei “bagnini” della riviera romagnola, di quella marchigiana e di tutto il litorale italiano.
Bisogna farsi trovare preparati
A breve i Comuni pubblicheranno i bandi di gara per le nuove assegnazioni delle concessioni balneari, un appuntamento atteso con ansia e determinazione da bagnini e operatori del settore turistico. In questo scenario, lo studio di consulenza aziendale Skema di Rimini ha deciso di scendere in campo in modo deciso. Skema ha creato una divisione aziendale dedicata esclusivamente a questo tema, riunendo un team multidisciplinare di esperti pronti a offrire supporto e consulenza.
Da tempo, i professionisti di Skema incontrano i titolari degli stabilimenti balneari per fornire informazioni dettagliate sui prossimi passi da compiere. “Non si può più rimandare”, sottolinea lo studio, “è fondamentale prepararsi per tempo per affrontare al meglio le opportunità e le sfide che i nuovi bandi porteranno”.
Si tratta di uno scenario completamente nuovo, che avrà un forte impatto sociale, culturale ed economico. “Per questo – continuano i due professionisti- abbiamo costituito in Skema un team di professionisti ed esperti dedicato, che dalla primavera di quest’anno tengono incontri formativi con gli imprenditori balneari della riviera tra Ravenna e Cattolica e di quella marchigiana fino da Senigallia. Obiettivo, spiegare come prepararsi, cosa fare e quando e come farlo. E la frequenza e il numero di questi incontri sta costantemente aumentando”.
Preparazione al bando
Un tema che coinvolge una platea estremamente estesa. Oggi L’Emilia-Romagna è la regione con il maggior numero di stabilimenti balneari in Italia (1.052), realtà che rappresentano il 14,5% del totale nazionale. Ravenna (186), Rimini (154) e Cervia (150) guidano la classifica regionale dei “bagnini”. Tutte loro danno lavoro mediamente a 6,5 addetti per ogni stabilimento balneare. Ovvero almeno 7mila occupati. “E visto che nelle Marche il numero di queste attività si attesta a 904, si ha un’idea di quanto questo comparto pesi sulla vita economica e sociale dei due territori, oltre alle concessioni che riguardano chioschi e ristoranti – dicono da Skema -. Ognuna di queste realtà deve fare subito i conti con un percorso inevitabilmente nuovo per la loro cultura d’impresa. Un Bando regolato da norme precise e vincolanti dove la “forma è sostanza” e non ci si può permettere nessun errore, anche minimo.
Il suo risultato stabilirà, infatti, rinnovi, cessazioni o nuove assegnazioni delle concessioni balneari. Dubbi, perplessità, fastidio e quant’altro devono essere lasciati alle spalle – concludono Baschetti e Fabbri – soprattutto bisogna essere coscienti che dall’uscita di un bando comunale alla sua chiusura, ci saranno tempi stretti, e sarà necessario essere già pronti a affrontarlo”.
