Concessioni balneari, Legacoop chiede rapidamente una nuova legge
Lo scontro tra UE e Italia sulla direttiva Bolkestein sulle concessioni balneari preoccupa le imprese di Legacoop Romagna

Lo scorso 16 gennaio si è svolto l’ennesimo capitolo del confronto tra Unione Europea e governo per il mancato adeguamento dell’Italia alla direttiva Bolkestein sulle concessioni balneari. L’esecutivo ha chiesto 4 mesi di proroga per concludere la mappatura delle spiagge italiane.
Prosegue quindi l’attesa per avere delle linee normative nazionali per il rinnovo delle concessioni. Legacoop Romagna è molto preoccupata e segue con apprensione l’interlocuzione italiana con la UE e il confronto tra Enti locali, le cooperative e il resto della categoria.
Le imprese non possono fare investimenti e quindi di svilupparsi. I Comuni costieri della Regione si sono dati il 31 dicembre di quest’anno come termine per ottemperare alla normativa esistente e avviare le evidenze pubbliche.
In questo momento di grave difficoltà, è fondamentale lo sforzo di tutti per la coesione di tutta la filiera balneare.
È palese l’impossibilità per i Comuni di affrontare la mole di lavoro che deriverebbe dal dover riassegnare tutte le concessioni costiere (migliaia), senza regole condivise e nello stesso momento. Avviare le procedure senza una legge quadro nazionale rappresenta un rischio enorme, evidenzia Legacoop, non solo economico ma anche sociale: senza una legge quadro nazionale, che ordini la materia e difenda il settore, si avrebbero effetti certamente distruttivi sulla nostra filiera turistico balneare.
«Mai come ora, in questo periodo di incertezza sulla normativa delle concessioni demaniali, è importante che i nostri Comuni e la Regione facciano squadra con le cooperative tra stabilimenti balneari e la categoria nel suo complesso — chiosa il responsabile delle cooperative balneari, Stefano Patrizi —. Per evitare il forte rischio di destrutturazione del nostro sistema è fondamentale che ogni atto relativo al demanio e al turismo balneare sia profondamente concertato, nei tempi e nei modi, e garantisca la salvaguardia del lavoro e delle micro e piccole imprese, cioè i soggetti economici più preziosi per le economie locali ma anche più fragili».
«Occorre quindi – si evidenzia – che vengano convocate celermente dai Ministeri le Associazioni di settore e gli Enti Locali competenti e analizzata una proposta di legge di riordino della materia che abbia come prima finalità la salvaguardia del lavoro di famiglie e micro imprese della filiera e della corretta funzionalità degli enti locali».
«E condivisibile il lavoro di raccolta di elementi che possono contribuire a rafforzare e qualificare le ragioni del nostro modello turistico tuttavia non possiamo far trascorrere altro tempo e dobbiamo essere uniti, perché le incertezze per le imprese balneari sono al limite — dice Paolo Lucchi, presidente di Legacoop Romagna —. Tra l’altro, a breve inizierà la stagione turistica, momento in cui servirà dare il massimo per garantire ai turisti italiani e stranieri i servizi che rendono la nostra offerta una eccellenza assoluta a livello mondiale».