Condannato per l'omicidio al parco Murri, tensione in aula: "Italiani, siete mafiosi e razzisti"
L'imputato condannato a 16 anni di reclusione per omicidio preterintenzionale, rischiava l'ergastolo

È stato condannato in primo grado a 16 anni di reclusione il 35enne originario del Senegal a processo per l’uccisione del connazionale Ndiaye Babacar, 60 anni, fatti avvenuti il 23 luglio del 2023 al Parco Murri di Bellariva.
Il giovane, difeso dall’avvocato Massimiliano Orrù, rischiava l’ergastolo, essendo imputato per omicidio volontario aggravato da futili motivi. È stata però la stessa Procura, rappresentata dal Sostituto Procuratore Davide Ercolani, a riqualificare il reato in omicidio preterintenzionale, chiedendo condanna a 23 anni.
Secondo quanto ricostruito, Babacar intervenne per sedare una lite che vedeva protagonisti l’imputato e altri due senegalesi, a loro volta feriti con cocci di bottiglia, rei di avergli sottratto uno smartphone che era stato peraltro oggetto di furto. Il 60enne decise quindi di riportare alla calma i tre connazionali, ma in tutta risposta fu colpito all’addome dai ripetuti calci del 35enne, provocandogli delle lesioni che portarono al decesso della vittima, avvenuto il 10 agosto dello stesso anno.
Nell’udienza di questa mattina (martedì 14 gennaio) ci sono stati anche momenti di tensione: l’imputato infatti ha preso la parola, prima che i giudici si riunissero in camera di consiglio per il verdetto, iniziando a inveire contro gli italiani, accusati di essere “Mafiosi e razzisti”.