Controlli su influencer, nel mirino anche le sex workers di OnlyFans: 11 milioni recuperati dal fisco
Digital creator di OnlyFans e influencer nel mirino della finanza. Recuperati 11 milioni


La Guardia di Finanza di Bologna ha recuperato a tassazione 11 milioni di euro conducendo accertamenti, da fine 2022, su quattro influencer bolognesi, seguiti da 50 milioni di follower, e cinque digital creator, questi ultimi attivi su siti su piattaforme come OnlyFans. Sono stati ricostruiti i proventi ottenuti dalle pubblicazioni di post sui social e anche da collaborazione avviate con aziende.
L’operazione è stata una delle prime prodotte nel contesto dell’intesa tra la GdF e l’Agenzia delle Entrate per garantire il rispetto delle regole fiscali da parte di influencer, blogger e creator che producono redditi pubblicando contenuti in rete e intensificare il contrasto all’evasione nel settore della digital creator economy.
Tre le ‘voci’ controllate dai finanzieri negli accertamenti sui guadagni, che hanno riguardato influencer e creatori di contenuti digitali ci sono: post sui social, collaborazione con le aziende, il cosiddetto ‘influencer marketing’, e contenuti inseriti sulle piattaforme per adulti.
È stato fatto un confronto fra i redditi percepiti e quelli riportati nelle dichiarazioni dei redditi rilevando delle incongruenze.
Per i creatori di contenuti digitali, attivi sulle piattaforme per adulti con la pubblicazione di prestazioni a pagamento sul web, il controllo avrebbe portato a segnalare, all’Agenzia delle entrate, tre di loro “applicando – spiega la nota delle fiamme gialle – una particolare addizionale alle imposte sul reddito, introdotta dalla legge di bilancio 2006, a carico di chi produce, distribuisce, vende e rappresenta materiali per adulti anche in formato multimediale. L’importo di tale addizionale, per un totale di circa 200mila euro, è destinato a interventi a favore del settore dello spettacolo, tra i più penalizzati durante la pandemia”.
Tutte le persone sanzionale, sottolinea la Guardia di Finanza, si sono dimostrate “ampiamente” collaborative, “aderendo ai rilievi mossi e versando all’erario gli importi dovuti. Solo in qualche caso, si sono riservati di effettuare approfondimenti ulteriori, prima di proseguire la procedura davanti agli uffici finanziari”.