Crac Cmv, Sauro Nicolini: "Le banche ci hanno affossato. Tanti lavori bloccati"
Prosegue il processo al noto imprenditore, sul banco degli imputati assieme ad altre quattro persone


Ieri (lunedì 14 ottobre) è ripartito il processo a Sauro Nicolini, 68enne imprenditore edile e storico amministratore del gruppo Cmv (cooperativa muratori di Verucchio), sul banco degli imputati assieme ad altre quattro persone per capi di imputazione legati al reato di bancarotta fraudolenta, mentre per quelli attinenti alla bancarotta semplice è intervenuta la prescrizione. La Procura contesta a Nicolini e agli imputati di aver depositato nelle banche sammarinesi una somma di circa 6 milioni di euro, soldi derivanti dalla vendita di immobili, sottratti quindi ai conti della società. Davanti al gup Deflorio, come riporta il Corriere Romagna, Nicolini, difeso dagli avvocati Carlo Alberto Zaina e Marco Zanotti, ha affermato: "Sono le banche ad avermi affossato". Tutto è nato da uno dei più grandi disastri bancari della storia, quello legato al crac della Lehman Brothers, provocato dalla crisi dei mutui subprime e dall'abuso di prodotti finanziari derivati. La Cmv, prima del 15 settembre 2008, era una società in salute, con 80 cantieri e commesse per realizzare 2500 appartamenti, con un fatturato di 280 milioni di euro nei tre anni precedenti. Con lo stop ai finanziamenti concessi dalle banche, secondo quanto ha riferito Nicolini rendendo dichiarazioni spontanee al gup, la Cmv si è vista bloccare tanti cantieri, venendo così colpita da una crisi di liquidità. Secondo la difesa, l'azienda è diventata insolvente solo tra fine 2011 e inizio 2012, mentre per il curatore fallimentare lo stato di insolvenza è anteriore. La prossima udienza del processo è in programma il 20 novembre.