Dal Biografilm al tour in sala: a Santarcangelo Radio Solaire, il racconto di Giorgio Lolli e le voci libere dell’Africa

Il docufilm sull’uomo che ha acceso oltre 500 radio rurali come strumento di comunità

A cura di Maria Assunta Cianciaruso Redazione
09 dicembre 2025 07:00
Dal Biografilm al tour in sala: a Santarcangelo Radio Solaire, il racconto di Giorgio Lolli e le voci libere dell’Africa -
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Il tour di Radio Solaire – Radio Diffusion Rurale ha toccato anche il C’entro Supercinema di Santarcangelo, spazio culturale multidisciplinare che intreccia cinema, musica, teatro, formazione e incontri, dove cultura e impegno sociale camminano insieme. Dopo l’anteprima assoluta al Biografilm Festival, il docufilm di Federico Bacci e Francesco Eppesteingher ha portato sullo schermo la parabola di Giorgio Lolli, ex operaio e sindacalista bolognese che in quarant’anni ha acceso oltre 500 radio in Africa, contribuendo alla diffusione delle “rural radio” come strumenti essenziali di alfabetizzazione e libero scambio di idee.

La genesi del film, come ha raccontato Bacci in più occasioni, nasce da un intreccio quasi fortuito di memoria e amicizia: un articolo letto anni fa, la scoperta del legame familiare con una persona vicina a Eppesteingher, un primo incontro rimasto sospeso perché Lolli era «sempre in su e in giù con l’Africa». Poi la svolta, quando il materiale d’archivio e la forza del personaggio hanno cambiato la prospettiva narrativa: «A un certo punto ci siamo detti che il documentario non era più sulle radio, ma su Giorgio».

Intervista a Federico Bacci di Mary Cianciaruso


Il film intreccia infatti due linee: la ricostruzione dell’impresa umana e politica di Lolli attraverso archivi e testimonianze, e il viaggio in Senegal del suo allievo Abdrahmane Cissoko, impegnato a realizzare l’ultima radio voluta dal maestro in una zona di confine pensata anche per i giovani migranti; il racconto si chiude in Italia con l’esperienza di Radio Solaire Livorno.

Dentro questa traiettoria, la radio torna a essere un’idea di comunità prima ancora che un mezzo tecnico: «Non hai un pubblico, hai ascoltatori», è una delle immagini più nette che gli autori associano all’eredità di Lolli. E Santarcangelo, con il suo Supercinema laboratorio di linguaggi e relazioni, sembra una tappa coerente per un film che non celebra soltanto una storia straordinaria, ma riapre una domanda attuale sul valore della voce, dell’ascolto e delle reti dal basso.

Mary Cianciaruso

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