Dentro la mente di Fellini: dopo Napoli - New York Salvatores in visita al museo riminese
Il premio Oscar Gabriele Salvatores ha presentato al Fulgor il suo ultimo film

Dopo la presentazione in anteprima, nel cinema di Fellini, del suo Napoli – New York da un trattamento inedito scritto da Federico Fellini e Tullio Pinelli, Gabriele Salvatores ha deciso di continuare a respirare l’aria felliniana facendo visita ieri al Fellini Museum di Rimini.
Un incontro ravvicinato con il sogno e la magia del cinema felliniano attraverso brani di film e materiali di repertorio, installazioni e flussi di immagini e racconti che è stata un’immersione nel cinema del regista riminese al quale Salvatores deve il soggetto del suo nuovo film, interpretato da Pierfrancesco Favino con i giovanissimi Dea Lanzaro e Antonio Guerra, Omar Benson Miller, Anna Ammirati, Anna Lucia Pierro, con la partecipazione di Antonio Catania e Tomas Arana.

E’ il 1948 l’anno a cui risale il trattamento di Napoli New York, se ne doveva trarre un film diretto da Gianni Franciolini, ma non se ne fece nulla. E nulla si è saputo di questo lavoro per oltre cinquant’anni, fino a quando, nei primi anni del nuovo millennio, lo studioso Augusto Sainati lo ritrovò tra i diversi materiali dell’archivio Pinelli. Un soggetto completamento dimenticato, non sappiamo quanto volontariamente o involontariamente, dagli stessi due autori, che mai ne parlarono esplicitamente o anche solo vi fecero cenno. Un testo su cui era calata una poco comprensibile damnatio memoriae. Eppure, in relazione ai film che di lì a pochi anni Fellini avrebbe girato, diversi sono i rimandi e le associazioni, vi si respira un’aria fellinianamente famigliare. Anche solo muovendo dal titolo: quanta Napoli e quanta New York (leggi America) c’è nel cinema del regista riminese?
Domande che in parte Gabriele Salvatores ha potuto farsi ripercorrendo le quasi 5 ore di filmati che si susseguono nelle sale del castello del quattrocento e che hanno fatto tornare Gabriele Salvatores a Milano con il desiderio di riguardare i film di Fellini e di ritornare presto a Rimini e al Museo Fellini con più calma per visitare anche la sede del Palazzo del Fulgor.