Denunciato per stalking dalla ex: “Ossessionato dalla gelosia”. Assolto

La ex lo denuncia per stalking, 35enne assolto. La Procura aveva chiesto condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione

Un 35enne, difeso dall’avvocata Federica Rossi, è stato assolto dall’accusa di atti persecutori (stalking), nei confronti dell’ex fidanzata, residente a Misano Adriatico, al termine del processo successivo all’arresto dell’uomo, eseguito dai Carabinieri il 26 febbraio 2022. Arresto convalidato il 1 marzo 2022 con messa in libertà del 35enne, ma l’imposizione di un divieto di avvicinamento alla persona offesa.

Secondo la tesi difensiva, la donna, che si è costituita parte civile, aveva interrotto la relazione improvvisamente, bloccando il 35enne sui social e interrompendo ogni comunicazione con lui. Per questo iniziò a cercarla insistentemente, con l’intento di avere spiegazioni per quanto accaduto.

La loro relazione era stata costellata di alti e bassi, mentre la donna aveva fornito una versione diversa: denunciò infatti il cambiamento del suo fidanzato, divenuto ossessivo a causa della gelosia, in particolar modo verso l’ex marito e il datore di lavoro. Scenate di gelosia, il controllo dello smartphone, pedinamenti nei luoghi in cui si trovava con le amiche. E poi aggressioni verbali, minacce, offese e spintoni. Infine, secondo quanto riportato in denuncia, una pressione che l’aveva costretta a interrompere le lezioni con il proprio personal trainer. Da qui l’accusa per atti persecutori.

Una versione contestata dalla difesa: lui l’accompagnava sempre in auto, perché sprovvista di patente, e ne contestava gli atteggiamenti con il datore di lavoro e l’ex marito. Atteggiamenti ritenuti inopportuni e irrispettosi nei suoi confronti e nei confronti della loro relazione di coppia.

La difesa ha prodotto in giudizio diverse prove documentali per contestare quanto ricostruito dagli inquirenti in base alla denuncia della parte civile, cioè una relazione in cui l’uomo predominava sulla donna, soffocandola con i suoi atteggiamenti.

Foto dei due in vacanza, screenshot di messaggi – lei aveva scritto parole affettuose dopo una notte d’amore e poche ore dopo lo aveva bloccato sui social – e anche le disposizioni dei bonifici, in replica all’accusa di non aver contribuito alle spese: durante la loro relazione, convivevano nell’appartamento di lei. Denaro, ha sottolineato la difesa, versato dal 35enne anche per pagare il centro estivo alla figlia, che la donna aveva avuto nella precedente relazione.

In sede processuale, anche il trasferimento della donna a casa dell’ex marito è stato oggetto di contestazione tra le parti: la persona offesa lamentava di essere stata costretta dall’atteggiamento violento dell’imputato, quest’ultimo invece ha fatto notare che l’abitazione dell’ex marito fosse più vicina al suo domicilio, rispetto all’abitazione della donna.

Nel chiedere l’assoluzione del proprio assistito, l’avvocata Rossi ha sollecitato la trasmissione degli atti in Procura, nei confronti della parte civile, per un’eventuale procedimento per le ipotesi di reato di calunnia o falsa testimonianza. La Procura aveva invece chiesto condanna a due anni e sei mesi di reclusione.

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