Due ragazzi cadono nella truffa sessuale online: ricattati, riccionese perde 3000 euro

Adescati da una ragazza in chat. A processo finisce un 30enne ivoriano

A cura di Riccardo Giannini Redazione
13 novembre 2025 18:08
Due ragazzi cadono nella truffa sessuale online: ricattati, riccionese perde 3000 euro -
Condividi

Due 25enni, un riccionese e un milanese, sono stati vittima di una truffa online a sfondo sessuale. Per la vicenda, è finito a processo un 30enne originario della Costa d'Avorio, residente a Milano, difeso dall'avvocato Umberto De Gregorio. I fatti iniziano nella primavera 2023: come succede in questo tipo di truffa, i due giovani sono stati contattati da una ragazza sui proprio smartphone, attraverso un programma di messaggistica istantanea. Si tratta di falsi profili costruiti ad hoc con immagini rubate sul web a ragazze avvenenti, oppure effettivamente da ragazze che fanno parte del gruppo criminale: attaccano bottone fingendo di aver sbagliato numero, per poi approfondire la conoscenza del malcapitato, seducendolo e spingendolo a condividere video a luci rosse. Una volta in possesso del video, partono con i ricatti: chiede soldi, da versare ricaricando carte prepagate, altrimenti il video diventerebbe di pubblico dominio. Così è successo per i due giovani. Il riccionese ha perso 3000 euro, il milanese invece ha bloccato il bonifico dopo averlo eseguito, denunciando i fatti, ma subendo la pubblicazione dei video. Anche il riccionese ha denunciato l'accaduto ai Carabinieri e attraverso le indagini gli inquirenti sono risaliti al giovane africano. Nella sua abitazione sono state trovate carte prepagate intestate a persone italiane, diverse dal 30enne, che ora è a processo per estorsione aggravata in concorso e per tentata estorsione. In genere questo tipo di truffe sono infatti praticate da organizzazioni di più persone, che partono dal rubare dati sensibili per poter attivare le carte prepagate e poi mettere in atto le truffe definite Sextorsion (estorsioni a carattere sessuale). In questo caso, ad approcciare i due ragazzi, sarebbe stata comunque una ragazza vera e in carne ed ossa, non un profilo "fake". Il processo, con rito abbreviato, è stato aggiornato al 21 febbraio, la pubblica accusa ha chiesto condanna a 3 anni e 10 mesi. La difesa chiede invece che il reato sia derubricato in indebito utilizzo di carte di credito: il 30enne era in possesso delle carte prepagate, ma secondo il legale dell'imputato non c'è prova della sua partecipazione all'estorsione.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail