Elezioni Riccione: ricorso Angelini presentato in Consiglio di Stato. Solo 4 i voti persi, nessuna "scheda ballerina"

Ricorso Angelini: nessuna busta è risultata fuori posto come attestato dal verbale firmato dal magistrato stesso

A cura di Redazione
05 luglio 2023 15:24
Elezioni Riccione: ricorso Angelini presentato in Consiglio di Stato. Solo 4 i voti persi, nessuna "scheda ballerina" - La coalizione di Daniela Angelini, Riccione
La coalizione di Daniela Angelini, Riccione
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Ricorso Angelini a Riccione. La giunta uscente ha presentato ricorso al Consiglio di Stato dopo la sentenza del Tar che ha annullato le elezioni di Riccione, sostenendo che sia stata travisata la portata concreta delle irregolarità attestate dalla Prefettura di Rimini.

Secondo il ricorso presentato dalla ex sindaca Daniela Angelini, attraverso i propri legali, “c’è piena corrispondenza tra il numero di votanti registrati e quello delle schede scrutinate a eccezione di 4 (quattro) voti su 17.074 ma anche per questi isolati casi si tratta di meri errori di trascrizioni nei verbali”.

Tra i punti del ricorso, la mancanza di prove sull’esistenza della “scheda ballerina”. La busta vuota e non utilizzata (“Non una scheda”) relativa alla sezione 1 e rinvenuta tra i materiali della sezione 2 non ha viaggiato per chilometri ma verosimilmente è stata spostata erroneamente durante le operazioni di riordino presso l’Ufficio centrale del Tribunale.

Infine, sulla questione dell’apertura di un’urna in anticipo, secondo la ricostruzione dei legali di Angelini e degli altri consiglieri di maggioranza, quanto avvenuto, messo a verbale e non tenuto nascosto, è stato motivato dall’assicurazione “che non vi fossero stati errori di inserimento delle schede nelle urne da parte degli elettori dal momento che si votava anche per cinque referendum e che per effetto delle normative anti coronavirus era l’elettore a dovere inserire le schede nelle varie urne”.

Alla luce di tutte queste ragioni, gli avvocati dello Studio Legale Sandulli, Battini e Cimino di Roma, rappresentanti e difensori di Daniela Angelini e dei consiglieri comunali eletti a seguito delle elezioni del 12 giugno 2022, hanno presentato ricorso con richiesta di sospensiva immediata contro la sentenza dello scorso 14 giugno con cui il Tar dell’Emilia Romagna ha annullato le elezioni amministrative vinte al primo turno dal centrosinistra con 2.074 di scarto sul candidato del centrodestra.

“Mi aspetto una sentenza giusta, chiedo soltanto questo – dice Daniela Angelini, che era stata eletta sindaca e ha governato la città di Riccione per un anno, insieme agli esponenti della coalizione di centrosinistra –. Le elezioni del giugno del 2022 sono state regolari e i vizi formali riscontrati non hanno minimamente condizionato l’esito del voto dei riccionesi che mi avevano scelta come sindaca al primo turno”.

Al contrario, attacca Angelini, “la sentenza del Tar ha causato gravi danni alla nostra città: mi auguro pertanto che il Consiglio di Stato provveda al più presto a sospendere l’efficacia esecutiva della sentenza, restituendo a Riccione una guida politica e amministrativa e che venga dichiarato infondato il ricorso presentato dalla Lega con il solo scopo di mandare a monte delle elezioni che erano state regolari, soltanto perché le avevano perse malamente”.

Ricorso Angelini: “Sentenza Tar da riformare”

Nel ricorso di ventidue pagine presentato dallo Studio Legale Sandulli, Battini e Cimino si evidenzia che “la sentenza del Tar dell’Emilia-Romagna è da riformare, perché le irregolarità che hanno indotto il giudice amministrativo all’annullamento della tornata elettorale – reputate erroneamente sostanziali, da un lato, e gravi e macroscopiche, dall’altro, tali da rendere superfluo il ricorso alla prova di resistenza – possono essere, al più, considerate mere irregolarità formali e, comunque, non in grado di far venire meno l’onere della prova di resistenza”.

“La sentenza del Tar, molto lunga (56 pagine) – si legge nel testo del ricorso -, ma estremamente sintetica nella parte cruciale dell’impianto motivazionale (3 pagine), fonda la suddetta qualificazione delle irregolarità su tre circostanze: 1) nei verbali elettorali non vi sarebbe corrispondenza tra schede consegnate, autenticate, scrutinate ed avanzate, potendosi quindi incorrere nel fenomeno della cd. scheda ballerina; 2) una busta relativa alla sezione 2 è stata rinvenuta nei materiali della sezione 1; 3) l’urna della sezione 23 è stata aperta in anticipo”.

Gli avvocati, il professor Aldo Sandulli, il professor Stefano Battini e Benedetto Cimino del foro di Roma, sottolineano che “il Tar ha travisato la portata concreta delle irregolarità attestate dalla Prefettura e ciò sotto plurimi aspetti”.

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