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Emergenza senzatetto: a Rimini aumentano i giovani senza dimora

La Capanna di Betlemme di Rimini esprime la propria preoccupazione

A cura di Redazione
22 dicembre 2024 09:09
Emergenza senzatetto: a Rimini aumentano i giovani senza dimora -
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A Rimini esiste una realtà parallela, fatta di persone invisibili che vivono ai margini della società. A prendersi cura di loro è la comunità Papa Giovanni XXIII, da sempre impegnata a offrire supporto a chi si trova in difficoltà. A raccontare la situazione attuale, in prossimità del Natale, è Livio Liguori, 36 anni, operatore della Capanna di Betlemme. Attualmente, la struttura ospita circa 30 persone, prevalentemente uomini italiani con un’età media di 50 anni.

Un fenomeno in evoluzione
La situazione diventa ancora più complessa quando si guarda a chi vive per strada. A Rimini, tra i senzatetto, italiani e stranieri sono presenti in numero simile. Molti degli stranieri provengono dal Maghreb o dall’Est Europa, in particolare dalla Romania. Tuttavia, la vera emergenza riguarda l’aumento dei giovani senza dimora.

«Negli ultimi anni – spiega Livio – vediamo sempre più giovani tra i 18 e i 25 anni, spesso stranieri di seconda generazione provenienti dall’Emilia». Nei periodi di maggiore afflusso, come l’estate o le festività natalizie, il loro numero può salire fino a venti. Questi ragazzi finiscono in strada per diversi motivi, come dipendenze patologiche o conflitti familiari, ma alcuni riescono a evitare situazioni ancora peggiori nonostante le difficoltà.

Iniziative natalizie: una speranza per chi è solo
Per le festività, la comunità ha organizzato momenti di condivisione e accoglienza. La sera della vigilia, alle 22.30, si terrà una messa all’aperto nei pressi della stazione di Rimini, seguita da un momento di festa. Il giorno di Natale, alle 12, è previsto un pranzo conviviale presso “Stella Maris”, in viale Regina Margherita 8, aperto non solo agli ospiti della Capanna di Betlemme ma anche a chiunque rischi di trascorrere il Natale in solitudine.

I preparativi sono iniziati già a metà dicembre, coinvolgendo volontari e le loro famiglie nella realizzazione di centinaia di cappelletti, simbolo della solidarietà che contraddistingue queste festività.

Un invito alla solidarietà
La comunità Papa Giovanni XXIII rivolge un appello ai cittadini: «Non ignorate le persone più fragili della città. Segnalate alla Capanna di Betlemme chi vive ai margini e ha bisogno di aiuto». Inoltre, è possibile contribuire donando cibo a lunga conservazione, caffè, olio o farmaci da banco, come il paracetamolo.

Livio invita anche i riminesi a offrire il proprio tempo, partecipando all’animazione natalizia del pomeriggio o trascorrendo qualche ora con chi è meno fortunato. «Un’esperienza di solidarietà – sottolinea – può essere fatta in qualsiasi momento dell’anno, anche solo per poche ore, e può cambiare profondamente non solo la vita di chi riceve aiuto, ma anche di chi lo offre».

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