Ex Questura, proposta shock: "Fateci fare il supermercato: il resto sarà tutto del Comune"
Ex Questura, arriva una sorta di ultimatum con un'ultima proposta all'amministrazione comunale
Tensione alle stelle per l’ex Questura a Rimini: Ariminum Sviluppo Immobiliare, proprietaria dell’area, attacca il sindaco di Rimini Sadegholvaad, definendo inaccettabili le ultime parole del sindaco, in riferimento a una dichiarazione resa questa pomeriggio (giovedì 7 dicembre) dal primo cittadino.
“Ci ha minacciati sin dal primo giorno del suo insediamento, si è negato agli incontri, alla commissione e continua con una narrazione falsa, piena di illazioni e mancanza di argomenti oggettivi“, attacca Marco Da Dalto responsabile del progetto Rimini Life di Asi, che respinge le accuse di costruzione, assieme al supermercato, di un centro logistico: “È cristallino, lo abbiamo dimostrato, ci siamo resi anche disponibili a sottometterci a qualsiasi tipo di atto d’obbligo e a prestare garanzie, anche fideiussorie, affinché si garantisca che rimanga la superficie di vendita di 1.500, anche si limiti l’utilizzo dei furgoncini per la consegna della spesa a casa”.
Da Asi arriva però una proposta che sa di “ultima offerta”: “Proponiamo di realizzare solo un supermercato di 6.000 mq con 1.500 di area di vendita, rinunciando a tutta la restante superficie, regalando alla città tutte le aree libere, quasi due ettari di terreno a parco e parcheggi e aree per costruire le palazzine pubbliche”.
Il tutto, precisa Da Dalto, “dopo aver acquistato 23.773 mq di superfici esistenti a 14,5 mln, mezzo milione in più di Conad”.
Per il direttivo di Asi sarà impossibile, da parte del sindaco, dire di no a questa proposta: “In questo modo lo stadio avrà tutto il supporto urbanistico che vorrà, potrà farci un prato, parcheggi, quel che vuole”.
“Questa è l’occasione per il sindaco – chiosa Da Dalto – di dimostrare che il suo è un interesse pubblico e non politico”.
Ex Questura, l’intervento del sindaco che ha fatto infuriare Asi
“La cosa è molto semplice e lo ha spiegato correttamente ieri l’assessore Frisoni. Quello scandalo chiamato ‘nuova Questura’, sulle spalle degli incolpevoli riminesi da troppo tempo, va eliminato facendo prevalere l’interesse pubblico. Che, mi dispiace ribadirlo, non è quello della proposta presentata da ASI.
Lo afferma la stessa ASI che quella superficie commerciale accessoria, ‘per magazzini’, con i suoi 4.500 metri quadrati sproporzionata e fuori contesto rispetto alla superficie di vendita richiesta (1.500 metri quadrati) e a ogni altra operazione analoga in zona, è essenziale alla riuscita del loro ‘metodo di lavoro’. E una comunità può accettare che il loro ‘metodo di lavoro’ e cioè un’area logistica mai vista prima e in cui è legittimo e naturale leggere la volontà di realizzare un hub del delivery da cui ogni giorno far entrare e uscire senza soluzione di continuità decine di mezzi grandi e piccoli su una strada già trafficata come via Roma, sia sovrapponibile alla pubblica convenienza?
Può accettare che programmi di costruzione di case popolari siano da considerare una jattura e un degrado rispetto alle superfici commerciali di un supermercato con un ‘retrobottega’ abnorme e fuori scala? Insomma, può accettare che un modello di business privato (su cui non discuto, naturalmente) passi sulla testa dei riminesi e della comunità locale?
Il Comune di Rimini ha avanzato ieri ad ASI, dopo l’analisi tecnica della compatibilità, una proposta per addivenire a un accordo di programma: ok a un supermercato in linea con le dimensioni di quelli della zona, ok a una quota sostenibile di residenziale. Era quello che ASI chiedeva dall’inizio, l’avvallo di una superficie di vendita al dettaglio di 1.500 metri quadrati. In più si chiede la riduzione armonica di una superficie per ‘magazzini’ stranamente gonfiata a tre volte la superficie di vendita. Una cosa mai vista prima, che salterebbe agli occhi anche di chi non è un tecnico e che fa sorgere più di una domanda.
Una anomalia evidente, come è evidente l’anomalia dell’arroccamento di ASI su quei ‘magazzini’ nonostante il sì del Comune di Rimini al supermercato al dettaglio e a una quota accettabile di residenziale. E non si risponde alla domanda logica con ‘questo è il nostro metodo di lavoro’. Qui più che ‘processo alle intenzioni’ siamo dalle parti delle intenzioni esplicite. In via Roma.
Dico chiaramente che l’interesse di ASI, così come di chicchessia, non verrà mai prima di quello della città e ciò significa anche che la partita dell’area ‘nuova Questura’ sarà giocata nell’ambito di quello che serve a quel pezzo strategico di Rimini, che comprende anche lo stadio e la caserma ‘Giulio Cesare’. Cosa significa? Significa ad esempio che nella riqualificazione del ‘Neri’, per la quale attendiamo in tempi auspicabilmente rapidi lo studio di fattibilità annunciato da imprenditori privati, vi è (a differenza della proposta originale di ASI) un evidente interesse pubblico.
E questo, quando si arriverà al dunque, significherà che le aree attigue al nuovo ‘Neri’ dovranno essere a servizio dei residenti nel quartiere e delle esigenze di fruizione dello stadio rigenerato. Significa più parcheggi e più verde in quella zona. Su questo obiettivo, il Comune di Rimini indirizzerà la sua azione e i suoi concreti atti amministrativi per raggiungerlo. Tutti gli atti amministrativi, beninteso. Nessuno escluso, se sarà necessario.
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