Famiglia riminese apre osteria in centro: "Portiamo la vera vecchia Romagna a tavola"

Osteria Piscialetto, la famiglia Masi, riminese doc, ha aperto il locale in via Cairoli

A cura di Redazione
26 dicembre 2024 06:57
Famiglia riminese apre osteria in centro: "Portiamo la vera vecchia Romagna a tavola" -
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di Riccardo Giannini

Avevano tutti esperienza nella ristorazione, chi come chef o chi come barista, ma nel cuore di tutti c’era un sogno: aprire un locale insieme. La famiglia Masi ha deciso così di investire nel centro storico di Rimini, aprendo in via Cairoli l’osteria Piscialetto. Papà Giovanni è lo chef, i figli Chiara e Sala si occuperanno rispettivamente della sala e del bar, poi a dare una mano c’è anche mamma Simona, che d’estate gestisce con il fratello un albergo. E proprio nell’albergo di famiglia Giovanni ha lavorato per anni come cuoco.

“Pur essendo laureato in Economia e Commercio ha lavorato 20 anni nell’albergo, è un grande appassionato di cucina. Mio fratello Samuele diciamo che ha preso più la via del bar, tutti noi abbiamo lavorato nell’ambito della ristorazione, io in una nota enoteca di Rimini e ho fatto un corso da sommelier”, racconta la giovane imprenditrice Chiara, 26 anni.

L’osteria si chiama appunto Piscialetto, nome piuttosto singolare che ricorda il vecchio gioco di carte: “L’idea nasce proprio da lì, il simbolo dell’osteria è appunto l’asso di bastoni. Chi rimaneva solo con quella carta vinceva: poi secondo la leggenda, avrebbe fatto la pipì a letto, da qui il nome piscialetto. Un gioco semplice, noi stessi lo abbiamo giocato insieme ai nostri nonni. Noi siamo una famiglia semplice, cerchiamo di far scoprire i sapori dimenticati della tavola, ma anche garantire un’accoglienza sorridente. Cercavamo appunto un nome originale, fuori dagli schemi, che facesse sorridere: Piscialetto entra facilmente in testa”.

Osteria Piscialetto, i sapori della vecchia Romagna

L’osteria Piscialetto ha aperto i battenti venerdì scorso (20 dicembre), dopo due cene di prova. Il cibo servito richiama appunto la tradizione romagnola, dai nidi di rondine ai maltagliati con fagioli, dal coniglio in porchetta al galletto. “Abbiamo cercato anche di dare spessore al classico tagliere dell’antipasto, selezioniamo formaggi e salumi andando personalmente in giro per caseifici e macellerie: tutto artigianale, non è il prosciutto da supermercato”.

E poi il piatto cult, il tagliere scarpetta: “Tre ciotole con tre sughi, ragù, besciamella ai formaggi e crema di cannellini e funghi”. O le Cantarelle, piatto tipico della tradizione: “Un pancake romagnolo, quando viene cotto, sul testo della piadina, inizia a fare le bollicine, a cantare, appunto”.

La Romagna viene però “esaltata” anche nel bicchiere: “Lanceremo l’aperitivo romagnolo. Abbiamo studiato dei drink con prodotti romagnoli, vogliamo portare la Romagna dentro il bicchiere. Anche la carta dei vini: solo vini romagnoli, da Imola fino ai colli riminesi”. L’obiettivo è “far scoprire la nostra Romagna: siamo conosciuti per il mare, invece abbiamo anche un entroterra meraviglioso, che fa parlare”.

Tornando a Rimini, invece, i Masi hanno scelto come location via Cairoli: “Il locale ci ha colpito per la sua visibilità: è una zona tranquilla del centro storico, non siamo all’interno del bulirone delle Cantinette. Siamo in una via di passaggio: ai turisti vogliamo raccontare cos’è veramente la Romagna”.

Aprire in centro è stata una sfida: “Sì, convincere il riminese non è facile, essendo molto tradizionalista: quando sceglie il posto del cuore, niente può essere meglio di quello. Ma un’osteria autentica riminese mancava, in centro. Tante persone a Rimini ci hanno detto questo: vogliono il mangiare genuino, mangiare veramente romagnolo”.

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