Fer-menti leontine, la cooperativa di comunità festeggia 4 anni di attività: modello virtuoso contro impoverimento aree interne

Fer-menti Leontine: “Un modello da esportare in altre realtà”

Cooperativa Fer-menti Leontine

Ieri (lunedì 31 luglio) 160 persone hanno affollato il belvedere di San Leo per festeggiare il quarto compleanno della cooperativa di comunità Fer-menti Leontine. Un momento magico, affacciati sulla valle del fiume Marecchia, in cui è stato evidente come l’impasto di pane e territorio possa garantire la costruzione di relazioni, anche a tavola. 

Nata il 1 agosto del 2019, per celebrare il giorno di San Leone, patrono del paese, la cooperativa ha scelto di celebrare l’anniversario come un “Convivio d’Appenino”, un momento aperto a tutti – soci e non – per riflettere sulle aree interne e sull’importanza del mutualismo e dei servizi essenziali per garantire la possibilità di vivere in Appennino. 

Tra questi anche il mini-market, un presidio territoriale fondamentale che la cooperativa di comunità ha preso in gestione dell’aprile 2023, per evitarne la chiusura. Oggi la Bottega di San Leo è parte del progetto più ampio di Fer-menti Leontine, elemento che la accomuna a tante altre esperienze nate un po’ in tutto l’Appennino, dove le cooperative di comunità sono oltre 200, come ha sottolineato Annalisa Spalazzi, dottoranda al GSSI de L’Aquila, intervenendo con Luca Martinelli, giornalista, e Giovanni Teneggi di Confocooperative. 

La cena ha poi visto i volontari della cooperativa trasformare materie prime locali, dal latte di capra allo zafferano, a verdure e ortaggi coltivati a San Leo e Secchiano, insieme a Match – hot, wild, tasty, progetto di cucina itinerante di quattro amici, un collettivo ieri rappresentato a San Leo da Mattia Angius e Sofia Andreotti. 

Il colpo d’occhio del belvedere di San Leo era impreziosito da alcuni oggetti che gli artigiani di San Leo hanno messo a disposizione, creazioni uniche che hanno arricchito e reso bellissimo il  Convivio.

Fer-menti Leontine, una grande festa di comunità

“Abbiamo coinvolto in questa giornata tutto il Paese, dall’amministrazione comunale che ci ha messo a disposizione lo spazio, alla San Leo 2000, fino al circolo ACLI e all’associazione Genitori che porta avanti il progetto Città dei bambini: il Convivio è stata una vera festa della comunità e delle relazioni”, sottolinea Marco Angeloni, presidente di Fer-menti Leontine.

“Erano alcuni anni che avevamo voglia di festeggiare pubblicamente il nostro compleanno, ma prima il Covid-19 e poi l’esigenza di consolidare il progetto del Forno di San Leo hanno reso necessario aspettare il 2023. Direi però che l’attesa è stata ripagata dalla straordinario affetto che San Leo e tutta l’Alta Valmarecchia ci hanno mostrato ieri sera”. 

“Come RivieraBanca riteniamo che un istituto di credito cooperativo abbia, oltre al tradizionale ruolo di intermediario economico e finanziario, anche una valenza sociale per il territorio in cui opera. E in virtù di questa funzione debba sapere leggere e interpretare le esigenze della propria comunità”, ha esordito Andrea Montanari, Responsabile Terzo Settore RivieraBanca, intervenuto al Convivio d’Appennino.

Montanari ha poi affrontato un tema di grande attualità: lo spopolamento dell’entroterra. “L’impoverimento del tessuto produttivo delle aree interne – ha spiegato – è un fenomeno in costante crescita. Per contrastare questa tendenza è necessario fare rete, mettere in campo progetti innovativi e, per l’appunto, di comunità”. Montanari ha così elogiato Fer-menti Leontine, “un modello da esportare in tante altre realtà”.

“Un progetto – ha chiosato Montanari – che RivieraBanca ha contribuito a far nascere e che continua a sostenere con convinzione consapevole del fatto che valori come cooperazione, mutualità, solidarietà, sostenibilità e partecipazione contribuiscono al benessere della comunità e allo sviluppo economico, sociale e culturale dei territori”.

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