Gatti denutriti rimasti prigionieri della caserma Giulio Cesare: "Fateci entrare per sfamarli"

La protesta di alcune volontarie: "Situazione disastrosa". L'amministrazione replica

A cura di Riccardo Giannini Redazione
13 settembre 2025 16:29
Gatti denutriti rimasti prigionieri della caserma Giulio Cesare: "Fateci entrare per sfamarli" -
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Ieri pomeriggio (venerdì 12 settembre) le volontarie dell'associazione Cuori Randagi e alcune cittadine si sono riunite per una pacifica protesta davanti alla Caserma Giulio Cesare. Chiusa un anno fa, in futuro destinata a essere riqualificata come Cittadella della Sicurezza, ospitando tra gli altri gli uffici della Questura, all'interno della struttura sono presenti ancora dei gatti, che vivono in condizioni di denutrizione. "È una situazione disastrosa. Il Comune non permette a noi volontari di entrare e di sfamare questi animali. Non possiamo neppure sterilizzarli tramite veterinario. Continuano a figliare, i gattini muoiono di fame, vengono mangiati dai gabbiani. Noi possiamo solo lanciare cibo al di là dei cancelli", dice una delle manifestanti.

A preoccupare è anche il progetto del nuovo gattile: "Si parla di una cinquantina di posti. Siamo a Rimini, non in un paesino: 50 gatti per una città come Rimini cosa volete che sia? Abbiamo 900 colonie recensite, riconosciute dallo stesso Comune". Per questo è stato anche esposto uno striscione con la scritta: "Gattile degno per Rimini".

Sul tema delle colonie feline alla Caserma, il Comune di Rimini si era già espresso con una nota ufficiale diffusa qualche settimana fa. In sostanza l'area appartiene all'Agenzia del Demanio e su di essa il Comune non può intervenire. "Sono entrata personalmente due anni fa nella ex Caserma, ma da quello che si può vedere esternamente è stato demolito tutto. Non c'è sicurezza, non è possibile accedere", precisa l'assessora Francesca Mattei.

"Rispetto invece alla possibilità dei felini di accedere a cibo ed acqua, questa è già possibile attraverso i punti di uscita presenti in corrispondenza del cancello presente lato via Flaminia", aveva riferito l'assessora qualche settimana fa. Oggi ribadisce: "Il punto cibo è esterno, ce ne sono due. I gatti passano lì".

La presidente dell'associazione Cuore Randagi, Tatiana Nigro, replica all'assessora:

"Che la caserma dismessa appartenga al demanio non è un dato sconosciuto alle associazioni. Per questo è da un anno che i volontari hanno chiesto più volte all' assessora Mattei di contattare il responsabile dell' agenzia del demanio di Bologna per consentire l' ingresso ad alcuni volontari una sola volta affinché possano collocare dei ripari e qualche cuccia dal momento che all' interno c'è il deserto assoluto ed i gatti che ci vivono o meglio, ci sopravvivono devono fare i conti con temperature estreme e piogge. Abbiamo anche chiesto di poter predisporre due buchi ai lati opposti del perimetro, sufficienti per introdurvi cibo e ciotole per l' acqua. Dopo tante promesse alla fine di luglio l' assessora non aveva ancora contattato il responsabile del demanio. I gatti non escono a mangiare, tranne qualche esemplare che esce da sotto il cancello della via Flaminia. Per sfamarli le volontarie tentano di far passare delle lamiere con il cibo sotto il cancello, mentre sul lato di via Ruzzante la volontaria è costretta a lanciare il cibo oltre il muro di cinta. In questo modi non è possibile effettuare un censimento, né avviare una campagna di sterilizzazione. In questo modo i gatti continuano a riprodursi, senza controllo, in consanguineità ed i cuccioli vanno incontro ad un destino di morte per stenti e di malattia quando non vengono uccisi dai gabbiani e da altri predatori, vista la totale assenza di qualunque riparo. Questa e la situazione da un anno a questa parte. Questo è il muro di inerzia contro il quale sbattono i volontari".

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