Gioco legale in Italia: oltre 150 miliardi e fondi destinati anche a progetti sociali ed eco-sostenibili
Nel 2023 il gioco fisico in Italia ha superato 150 mld € di raccolta, segno della sua forza nonostante la crescita del digitale.

Il settore del gioco in Italia continua a muovere cifre imponenti. Nel 2023 la raccolta complessiva del comparto fisico ha superato i 150 miliardi di euro, un dato rilanciato nel marzo 2025 che conferma la solidità della rete terrestre nonostante l’avanzata del digitale. La cifra non riguarda la spesa netta, ma il volume lordo delle giocate che resta un indicatore della dimensione del fenomeno.
Accanto al canale tradizionale, cresce con decisione il comparto online, che ha registrato incrementi costanti negli ultimi anni. Il segmento ha superato i 4,5 miliardi di euro di spesa netta, con una crescita a doppia cifra rispetto al anni precedenti. Slot virtuali, roulette live e giochi da tavolo in streaming costituiscono la parte più consistente del mercato, mentre poker cash e tornei hanno mostrato un andamento più stabile. La popolarità dei casinò online si spiega con la combinazione di accessibilità, bastano pochi secondi per collegarsi da smartphone, e innovazione tecnologica, grazie a interfacce sempre più realistiche e alla diffusione del gioco live con croupier in diretta (fonte: niramontana.com).
La raccolta non è distribuita in maniera uniforme sul territorio nazionale. In Lombardia, leader del settore, il volume ha toccato quasi 24,8 miliardi di euro, mentre in Veneto si sono registrati circa 5 miliardi nei punti fisici contro 4 miliardinell’online. Al Sud la dinamica appare differente: in Sicilia il 71% del gioco avviene online, in Campania il 63,5%, con una spesa pro capite nel Mezzogiorno che nel 2023 ha superato i 1.900 euro annui.
Questi numeri raccontano un’Italia a due velocità, dove il canale tradizionale resta dominante al Nord, mentre nel Sud il digitale cresce a ritmo più sostenuto. Un dualismo che sottolinea come la transizione verso il remoto non sia omogenea, ma rappresenti ormai una parte strutturale del sistema.
Il contributo fiscale
Il valore economico del gioco legale non si esaurisce nei fatturati degli operatori. Nel 2023 le casse pubbliche hanno incassato oltre 14 miliardi di euro grazie a prelievi e imposte sul comparto. Una parte rilevante deriva dal PREU, il Prelievo Erariale Unico applicato agli apparecchi da intrattenimento come slot e VLT. Altri introiti arrivano dalle scommesse sportive, dai giochi numerici a totalizzatore, dall’online e dall’IVA.
Nel 2024, secondo i dati più aggiornati, il contributo complessivo è arrivato a 11,5 miliardi, con la prospettiva di un ulteriore aumento legato alle nuove licenze online e alle riforme regolatorie che prevedono un contributo aggiuntivo del 3 per cento sui ricavi.
Fondi destinati al bene comune
Queste risorse non restano ferme nei bilanci. Una parte significativa viene destinata a finanziare servizi e progetti di interesse pubblico.
Secondo uno studio pubblicato da Distribuzione Moderna, le entrate derivanti dal gioco contribuiscono a sostenere la sanità, l’istruzione e il welfare, oltre a finanziare opere infrastrutturali come strade e scuole. Le imposte del comparto hanno anche un ruolo nel contrasto alla povertà tra gli anziani, con programmi mirati al sostegno delle fasce più fragili della popolazione.
A livello locale, non mancano esempi concreti. In Piemonte, tra il 2022 e il 2023, circa 580 mila euro sono stati stanziati per campagne di sensibilizzazione sul gioco responsabile. Le iniziative hanno previsto la distribuzione di materiale informativo, spot televisivi e radiofonici, incontri con i cittadini e progetti educativi nelle scuole.
Le iniziative degli operatori
Accanto al ruolo fiscale, anche le aziende del settore hanno avviato negli ultimi anni programmi legati alla sostenibilità e alla responsabilità sociale.
Sisal, uno dei principali player italiani, ha pubblicato il proprio bilancio di sostenibilità dal 2009 ed è aderente al Global Compact delle Nazioni Unite. L’azienda ha fissato obiettivi ambiziosi: zero giocatori online problematici, azzeramento del gender pay gap entro il 2030 e neutralità climatica entro il 2035. Nel 2023 è stata classificata al primo posto mondiale nel settore “Casinos and Gaming” dall’agenzia di rating ESG Morningstar Sustainalytics.
Sul fronte della tutela dei consumatori, Sisal ha introdotto A.D.A., un algoritmo basato su intelligenza artificiale capace di individuare in modo predittivo comportamenti a rischio, permettendo interventi tempestivi.
Pubblicità e regolamentazione
Il dibattito politico resta acceso anche sul fronte della comunicazione. Dopo il Decreto Dignità del 2018, che vieta la pubblicità sul gioco e le sponsorizzazioni sportive, nel 2025 sono tornate in discussione ipotesi di riapertura parziale. L’obiettivo dichiarato sarebbe quello di dare nuova linfa al finanziamento dello sport, pur mantenendo presidi stringenti di tutela dei consumatori.
La nuova riforma del settore, che prevede regole tecniche più severe sui limiti di gioco e sui meccanismi di autoesclusione, punta a conciliare sostenibilità economica e protezione sociale.
Il bilancio e le sfide che verranno
Il dato dei 150 miliardi di raccolta non fotografa soltanto le dimensioni economiche di un settore. È il punto di partenza per leggere il contributo del gioco legale all’economia italiana, tra entrate fiscali che finanziano sanità e infrastrutture, campagne di sensibilizzazione sul territorio e impegni delle aziende verso sostenibilità e responsabilità sociale.
Al di là delle cifre record, il messaggio è chiaro: il comparto del gioco, regolato e monitorato, non è solo motore di fatturato ma anche leva di risorse pubbliche e private che, se ben indirizzate, possono generare benefici concreti per il Paese.