Del Toro ma non solo: il Giro d'Italia incorona i ciclisti residenti a San Marino
Tra i protagonisti del Giro d'Italia ci sono anche tre ciclisti residenti a San Marino: la rivelazione Del Toro, Tiberi e Pellizzari

Il Giro d’Italia 2025 ha avuto tre grandi protagonisti accomunati da una particolare coincidenza geografica: risiedono tutti a San Marino, nello stesso condominio. Si tratta del messicano Isaac Del Toro, dell’italiano Giulio Pelizzari e di Antonio Tiberi.
Del Toro è stata l'assoluta rivelazione, portando per diverse tappe la maglia rosa, prima di arrendersi nella tappa decisiva al capolavoro strategico di Simon Yeats. Avrà sicuramente modo di rifarsi anche se lascia la gara con la soddisfazione della maglia bianca, quale miglior giovane.
Oltre a Del Toro, anche Tiberi e Pellizzari si sono distinti, portando in alto il nome di San Marino e della stessa Romagna. I tre infatti si allenano sulle strade del territorio riminese, suscitando sempre grande sorpresa tra gli appassionati di ciclismo, che si ritrovano, durante le loro escursioni, "spalla a spalla" con dei veri campioni.
Isaac Del Toro, la rivelazione del Giro
Classe 2003 e originario del Messico, Isaac Del Toro è stato senza dubbio la rivelazione del Giro. Arrivato a San Marino a soli 14 anni per correre con l’Ar Monex Pro Cycling Team (una formazione messicana con base nella Repubblica), Del Toro è cresciuto sulle strade del Titano e della Romagna e ha saputo farsi notare fin dalle prime tappe.
"Del Toro? È come Sinner, come Pogačar: stessa mentalità, stesso rigore. Schivo, ma ambizioso. Ha un'educazione eccezionale", commenta Walter Baldisserra, presidente della Federazione Ciclistica di San Marino.
Partito con i gradi di vicecapitano della UAE Development Team, in appoggio allo spagnolo Juan Ayuso, è stato proprio Del Toro – soprannominato "El Torito" – a prendersi la scena nella spettacolare nona tappa Gubbio-Siena del 18 maggio. In una frazione segnata dalle strade bianche, ha costruito un autentico capolavoro: fuga da lontano, guida impeccabile sulla ghiaia e duello finale in volata con il belga Wout Van Aert, battuto in Piazza del Campo con uno sprint fulminante. Con questa vittoria, Del Toro ha conquistato la maglia rosa.
In altre tappe, ha dimostrato una padronanza straordinaria della bicicletta, come nel pavè bagnato di Nova Gorica, dove ha evitato una caduta in mezzo a un gruppo scivolato sul pavé. O ancora nella spettacolare discesa dell’arrivo a Bormio (tappa 17, 28 maggio), dove ha staccato due campioni come Richard Carapaz e Romain Bardet, trionfando con una delle azioni più belle del Giro. Del Toro, come ciclista, mette a frutto le skills frutto anche delle pedalate in mountain bike. "Lui è uno dei pochi che gira con una ruota con la bici da strada, è un assoluto funambolo", evidenzia Baldisserra, che ha sempre pronosticato un futuro da campione per il messicano. Non solo lui: anche il celebre procuratore Alex Carera è convinto delle doti del suo assistito. Una volta arrivato a San Marino, Del Toro volle appendere a una parete di casa due maglie di due competizioni vinte. "Quella parete non ti basterà..." le parole di Carera.
Giulio Pelizzari, da gregario a protagonista
Anche Giulio Pelizzari, giovanissimo talento della Red Bull–BORA, ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista. Residente a San Marino nello stesso condominio di Del Toro, era partito con l’obiettivo di aiutare il capitano Primož Roglič, grande favorito della vigilia. Ma il campione sloveno ha mostrato difficoltà sin dalla tappa precedente al Monte Grappa, per poi cedere definitivamente proprio sulla salita veneta.
Dopo il ritiro di Roglič, Pelizzari ha ottenuto il via libera dalla squadra e ha risposto con una prestazione da incorniciare nella tappa 16 del 27 maggio, da Piazzola sul Brenta a San Valentino: 219 km e 5.000 metri di dislivello. In fuga sin dai primi chilometri, Pelizzari ha lottato con i migliori e ha chiuso terzo, staccando negli ultimi chilometri un grande Richard Carapaz. Un risultato che lo ha rilanciato prepotentemente in classifica generale, facendo rimpiangere i minuti persi nei giorni in cui ha lavorato da gregario.
Antonio Tiberi, tanta sfortuna dopo un inizio brillante
Terzo protagonista sammarinese di adozione è stato Antonio Tiberi, partito fortissimo e in terza posizione della classifica generale fino alla sfortunata tappa 14 del 24 maggio (Treviso – Nova Gorica). Sulla pavimentazione bagnata di Nova Gorica si è verificata una caduta di massa che ha coinvolto diversi big italiani, tra cui Giulio Ciccone, costretto poi al ritiro. Anche Tiberi è finito a terra, sbattendo contro un marciapiede.
Pur riuscendo a ripartire, ha accumulato oltre due minuti di ritardo al traguardo. Nella tappa successiva ha difeso con orgoglio la maglia bianca di miglior giovane, ma i postumi della caduta si sono fatti sentire nella durissima tappa 16, dove ha perso contatto con i migliori ed è uscito dalla top 10 della generale.
San Marino culla del ciclismo internazionale
Per celebrare i risultati al Giro d'Italia, la Federazione Ciclistica di San Marino organizzerà una grande festa tra due settimane circa. "Ci stiamo lavorando - conferma Baldisserra - ma Del Toro è molto particolare, non lo conoscete (ride, ndr). Se dice che non gli interessa...non viene. Però si sta abituando alle telecamere. E poi se ci sono i suoi amici del Messico viene (ride di nuovo, ndr)".
Sarà una grande festa e nel contempo San Marino incassa con soddisfazione i risultati dei propri atleti, dimostrando di essere diventata una vera e propria fucina di talenti. Il Giro d'Italia è terminato, ma per questi tre corridori è solo l'inizio di una grande storia sportiva.