Hacker ricercato dagli Usa arrestato a Riccione: disposta l'estradizione

È considerato un hacker di elevata pericolosità

A cura di Riccardo Giannini Redazione
18 dicembre 2025 19:25
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La Corte di appello di Bologna ha disposto l’estradizione negli Stati Uniti di un cittadino kazako di 42 anni, arrestato il 31 luglio scorso a Riccione, dove si trovava in vacanza con la famiglia. L’uomo è considerato dall’Fbi un hacker di elevata pericolosità ed è accusato dal tribunale federale del Tennessee di gravi reati informatici.

Attualmente detenuto, il 42enne è stato rinviato a giudizio dal gran giurì del distretto Est del Tennessee. A suo carico contestazioni che comprendono, tra le altre, l’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di frodi informatiche e telematiche, estorsione informatica e riciclaggio di denaro. Il mandato di cattura internazionale era stato eseguito dalla Polizia Postale di Rimini.

Secondo l’accusa statunitense, l’hacker, residente a Kiev e imprenditore nel settore tecnologico, avrebbe preso parte a una serie di presunti ricatti ai danni di strutture ospedaliere del Nord America. L’uomo e alcuni complici avrebbero ottenuto l’accesso a dati sensibili e immagini private di pazienti, in alcuni casi anche di persone note, minacciandone la diffusione per ottenere pagamenti.

Nel procedimento di estradizione, i giudici bolognesi non hanno accolto le argomentazioni della difesa, rappresentata dagli avvocati Luca Montebelli e Sonia Giulianelli. In particolare, la Corte ha ritenuto adeguate e sufficienti le informazioni fornite dalle autorità americane sulle condizioni di detenzione negli Stati Uniti, escludendo inoltre il rischio che il 42enne possa essere processato per il reato di spionaggio, che prevede la pena di morte.

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