Il cane che salva le persone vittima della crudeltà umana: la protezione civile ricorda Murdoch
Si chiamava Murdoch il cane ucciso dopo aver ingerito un boccone trappola a Faetano. Il ricordo dei suoi "compagni" della protezione civile

Si chiamava Murdoch ed era un cane addestrato per la ricerca e il soccorso delle persone. Ha perso la vita avvelenato da un'esca: è l'ultima vittima registrata nei numerosi casi di avvelenamento di cani, che ha scosso l'opinione pubblica nella Repubblica di San Marino.
L'Unione volontari di Protezione Civile chiede così alle autorità competenti "di fare tutto il possibile per identificare e perseguire i responsabili di questo atto ignobile".In una nota viene rimarcato il valore aggiunto dell'animale, "non solo prezioso compagno membro delle nostre squadre, ma anche fondamentale per la nostra attività di ricerca e salvataggio".
Grazie alla loro straordinaria capacità olfattiva e alla loro resistenza, gli animali addestrati come Murdoch sono in grado di localizzare persone scomparse anche in situazioni di emergenza, come terremoti, alluvioni o incendi. Oppure persone disperse in un bosco o in altri luoghi inaccessibili. "Il loro contributo è stato determinante in numerose operazioni di salvataggio: un’eventuale perdita è un duro colpo per tutta la squadra", sottolinea l'Unione volontari di Protezione Civile.
"L’avvelenamento di un cane da soccorso, o da ricerca, è un atto gravissimo e condannabile perché sono soggetti che meritano non solo la nostra ammirazione per quello che fanno, ma soprattutto meritano rispetto e protezione. L'atto di avvelenamento è un'offesa sia all’animale, sia alle persone che lavorano con lui, sia alle comunità che aiuta a proteggere", chiosa la nota dell'Unione Volontari di Protezione Civile, che chiede appunto un atto di giustizia.