"Il chiostro del Lettimi è trappola mortale per pipistrelli e uccelli": l'appello della Lipu

"Abbiamo trovato un cadavere di pipistrello il 26 settembre e uno di verzellino il 2 ottobre"

A cura di Riccardo Giannini Redazione
08 ottobre 2025 15:03
"Il chiostro del Lettimi è trappola mortale per pipistrelli e uccelli": l'appello della Lipu -
Condividi

Arianna Lanci, delegata della Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) per la Provincia di Rimini, rilancia il suo appello per risolvere il problema pipistrelli nel chiostro dell'Istituto Lettimi. Sono tre i pipistrelli rimasti imprigionati recentemente, dopo essere passati dai fori della rete che separa il chiostro dagli spazi aperti del cielo. Il problema ha le sue radici nel 2016, anno in cui è stata installata la rete, per impedire la sosta di colombi e piccioni e preservare il chiostro dal loro guano. "Negli anni sono stati trovati diversi pipistrelli e uccelli morti e morenti a causa di quella rete che in quel tipo di spazio funziona esattamente come una grande trappola mortale. Stando al presente, abbiamo trovato un cadavere di pipistrello il 26 settembre e uno di verzellino il 2 ottobre", scrive a la delegata della Lipu, che evidenzia quanto il chiostro del Lettimi sia diventato "una trappola mortale per uccelli e pipistrelli".

"Non sono forse gli uccelli i primi musicisti al mondo, come Messiaen e non solo lui ci hanno insegnato? L'anima degli spazi cittadini, la loro personalità dipende anche dalla presenza degli uccelli, dei pipistrelli e della biodiversità, che molto spesso diventa una presenza musicale, ma che sempre e comunque risulta necessaria al nostro benessere psicofisico. Non solo, la natura urbana migliorando la biodiversità dei centri abitati, contribuisce anche a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici: non si può agire con superficialità nella gestione delle specie viventi che abitano nel contesto urbano, neanche se si tratta di piccioni", attacca Lanci. "In spazi ampi come questo l'obiettivo deve essere evitare la nidificazione dei piccioni e il loro stazionamento nei luoghi dove il guano risulta problematico: obiettivi entrambi facilmente perseguibili senza bisogno di quella rete che sembra tradurre l'immagine di una gabbia anche per noi esseri umani, una gabbia di cui non siamo consapevoli, data la scarsa relazione che abbiamo con il cielo e con la vita della natura", evidenzia, chiedendo una soluzione al problema.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Altarimini