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Il film in memoria della strage di Bologna: 85 volontari portano a termine i viaggi bruscamente interrotti

Quel dolore non è immobile", il film diretto da Giulia Giapponesi

A cura di Redazione
16 agosto 2024 15:22
Il film in memoria della strage di Bologna: 85 volontari portano a termine i viaggi bruscamente interrotti - La strage di Bologna
La strage di Bologna
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In ricordo della strage che avvenne nella stazione di Bologna nel 1980, è disponibile gratuitamente sulla piattaforma RaiPlay “Quel dolore non è immobile“, il film in memoria delle vittime, trasmesso su Rai3 la sera del 2 agosto scorso.

Diretto da Giulia Giapponesi e realizzato in collaborazione con l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, l’Associazione fra i familiari delle vittime della strage alla stazione e la casa di produzione Codalunga, il film racconta la storia degli 85 volontari che hanno portato a termine i viaggi che le vittime della strage non hanno potuto completare. I volontari hanno compiuto il viaggio portando con sé una valigia bianca, testimonianza di una memoria che continua. Una volta arrivati “a destino”, i volontari hanno consegnato la valigia a un passante, a una famiglia, a un sindaco, raccontando della strage e della persona che hanno simbolicamente portato a destinazione.

Il film, la cui durata è 64minuti, ripercorre le tracce del progetto “A destino – 85 viaggi da completare”, sostenuto nel 2022 sempre dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna in collaborazione con il Teatro dell’Argine e Bam! Strategie culturali.

Oltre alle tante voci dei volontari che quel viaggio hanno deciso di intraprendere per onorare la memoria delle vittime, nel film intervengono Micaela Casalboni e Andrea Paolucci, direttori artistici del Teatro dell’Argine, Paolo Bolognesi e Paolo Lambertini, dell’Associazione fra i familiari delle vittime della strage, Cinzia Venturoli, storica e docente dell’Università di Bologna, Miriam Ridolfi, assessora del Comune di Bologna che coordinò i soccorsi subito dopo la strage. E proprio da una frase di Miriam Ridolfi prende spunto il titolo del film, riprendendo l’affermazione “Quel dolore non è immobile” da lei pronunciata durante quella che è stata la sua ultima intervista, prima della morte avvenuta nel 2023.

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