Il marchese Audiface Diotallevi raccontato in un libro da Giulio Zavatta

Il libro di Giulio Zavatta su Audiface Diotallevi sarà al centro della rassegna "Libri da queste parti" il 9 marzo

A cura di Redazione
07 marzo 2024 13:30
Il marchese Audiface Diotallevi raccontato in un libro da Giulio Zavatta - Giulio Zavatta
Giulio Zavatta
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La singolare figura del marchese Audiface Diotallevi (1792-1860), noto nel XIX secolo per la sua collezione d’arte, l’ultimo proprietario “privato” della “Madonna Diotallevi” di Raffaello, sarà al centro della presentazione della rassegna “Libri da queste parti” di sabato 9 marzo.

Dal libro di Giulio Zavatta, con introduzione di Pier Giorgio Pasini, che verrà presentato da Alessandro Giovanardi presso la sala della Cineteca alle ore 17, emerge soprattutto e con dovizia di documenti la avventurosa passione per l’arte di Audiface Diotallevi.

La scoperta dell’archivio della famiglia Diotallevi e l’analisi dei documenti condotta da Giulio Zavatta, già curatore della mostra sulla Madonna Diotallevi di Raffaello che inaugurò a Rimini durante la pandemia, racconta di una passione fatta di acquisti e vendite, di contatti con intermediari, restauratori discussi, pittori che furono suoi agenti specialmente sul mercato romano. Routine commerciale e incontri inattesi, sullo sfondo di una Rimini che apriva i suoi primi stabilimenti balneari, configurano Audiface come nobile-imprenditore e intraprendente marchand-amateur, il prototipo dello scaltro antiquario.

I documenti raccontano infatti l’avventura di questo personaggio che incontrò e ospitò le grandi figure di conoscitori dell’Ottocento, ma anche artisti, musicisti, nel contesto di una Rimini che probabilmente non aveva ancora l’apertura per capirne la portata e la novità e trovò modo così di questionare solo sulle stravaganti abitudini del marchese e della sua giovane ed emancipata consorte.

Giulio Zavatta professore associato di Museologia e critica artistica e del restauro dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, vanta numerose pubblicazioni nell’ambito dell’arte moderna, con specifico riguardo per il disegno antico, della storia dell’architettura del Cinquecento, in particolare su Andrea Palladio e Antonio da Sangallo il Giovane, e sulla storia della critica.

Ha fondato e cura scientificamente e redazionalmente la rivista “Taccuini d’Arte”, annuario di Arte e Storia del territorio di Modena e Reggio Emilia. E’ membro del comitato scientifico o di redazione delle riviste “Venezia Arti”, “Romagna Arte e Storia” e “Studi Veronesi” e membro del comitato promotore e scientifico della Biennale del Disegno di Rimini.

Alessandro Giovanardi storico e critico d’arte è docente di arte sacra e di iconografia e iconologia all’ISSR di Rimini e San Marino-Montefeltro, cura le attività culturali della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini e dirige la rivista di storia, arte e cultura «Ariminum». Le sue ricerche riguardano principalmente il linguaggio simbolico nell’arte bizantina, nel gotico, nel Trecento riminese e adriatico, nel Rinascimento malatestiano e il rapporto tra arte e mistica nella pittura del Seicento.

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