Il mare raccontato dalla Fondazione Cetacea con il festival Into the Blue 2025
Conclusa Domenica 15 Giugno la manifestazione svoltasi tra Rimini e Riccione

Into the Blue - 2025, il festival della Fondazione Cetacea sulla conservazione dell'ambiente marino, in occasione del Decennio del Mare e della Giornata Mondiale degli Oceani, ha proposto per 10 giorni proiezioni, performance, laboratori per ragazze e ragazzi e attività concrete volte alla protezione del mare Adriatico e delle specie che lo abitano, come tartarughe marine e cetacei. Un tuffo nel mare Adriatico attraverso eventi per coinvolgere un pubblico ampio e diversificato attraverso ad attività pensate via via per target diversi: ragazzi e ragazze, bambini e bambine, aziende, associazioni sportive e ambientaliste, volontari e grande pubblico. Gli eventi come proiezioni e performance, tutti completamente liberi e gratuiti in piazzale Ceccarini a Riccione e presso la Cineteca e il Cinema Teatro Tiberio a Rimini, hanno avuto un grande successo di pubblico: le proiezioni del film Breath di Ilaria Congiu, dei documentari prodotti dalla National Geographic Society sul mare Adriatico (“Il tesoro nascosto delle isole Tremiti” di Giovanni Chimienti e “Il Pescatore, l’Alieno e il Mare” di
Elisabetta Zavoli) e la performance Tropico Mediterraneo del giornalista Stefano Liberti.

Una menzione particolare va alla presentazione di un primo estratto del documentario “Un mare troppo piccolo” dei registi Elisa La Boria e Luka Bagnoli, prodotto dalla stessa Fondazione Cetacea e che tratta la storia dei delfini di Rimini, dall’apertura del Delfinario nel 1968 al loro sequestro preventivo nel 2013: un momento importante per ripensare insieme alla storia recente della nostra città e a come sta evolvendo la nostra relazione con gli altri animali. Il progetto è stato sposato dall’amministrazione di Rimini e da Lav. Anche in questa edizione sono state protagoniste la scienza e la conservazione: il professor Marco Candela dell’Università di Bologna ha presentato i risultati di uno studio sul microbioma marino dal titolo “Uno sguardo sull’ecologia microbica del tratto di costa tra Rimini e Riccione: tra terra, mare e presenza umana”, mentre diversi appuntamenti di citizen science, la raccolta dati scientifici con la collaborazione dei cittadini, hanno visto la catalogazione dei rifiuti recuperati dai volontari in spiaggia, in mare (dai sub del club Gran Blu di San Marino) e lungo il fiume Marecchia in collaborazione con Easy Market, HBX Group.
Sempre da annoverare tra gli eventi volti alla conservazione del mare Adriatico, il corso rivolto a volontari della Fondazione Cetacea e curiosi sul riconoscimento e gestione dei nidi di tartarughe marine sulle spiagge altamente antropizzate: in quest’occasione è stato simulato il ritrovamento di un nido sulla spiaggia adiacente al centro di recupero tartarughe marine di Riccione, e i presenti sono stati formati su come supportare l’intervento di conservazione dai formatori del Museo di Storia Naturale di Calimera, Piero Carlino e Nicolò Molle. Per concludere il festival domenica 15 si è tenuto un evento rivolto ad aziende locali per presentare modelli di business improntati sulla sostenibilità e la valorizzazione degli ecosistemi marini dal titolo "Blue Impact: Come coniugare impresa e impatto positivo" organizzato insieme a Sea The Change, startup innovativa a vocazione sociale con l’obiettivo è collegare la tutela degli ecosistemi marini con le strategie di sostenibilità delle aziende.