Il pane di San Leo per la nuova birra: ecco la "La Valma"
La Valma è una nuova birra prodotta con pane del Forno di San Leo

Nata dalla collaborazione tra Marcello Ceccarelli di Birra Riminese e cooperativa di comunità Fer-menti Leontine, valorizzando varietà di luppolo coltivate a Santarcangelo di Romagna da Poli Hops, La Valma è la nuova birra prodotta con l’aggiunta di pane del Forno di San Leo, impastato dai fornai con farine di grani biologici coltivati nelle colline della Valmarecchia.
“Abbiamo accolto la proposta di Marcello Ceccarelli, consapevoli che le bottiglie e i fusti della Valma, distribuiti in tutta la Valmarecchia e non solo, possano rappresentare un altro tassello del processo di cambiamento che stiamo proponendo attraverso la creazione della cooperativa di comunità di San Leo” commenta Marco Angeloni, presidente di Fer-menti Leontine.
“La scelta di presentarla al pubblico in occasione della festa di compleanno della Bottega di San Leo, che è anche la principale rivendita dei prodotti del forno leontino, contribuisce a comunicare il senso di questo impegno che in paese dà lavoro a nove persone, sei dei quali under 40 e cinque dei quali residenti in paese”aggiunge Angeloni.
L’appuntamento per la festa è sabato 12 aprile dalle 17:00 alla bottega leontina, in via Montefeltro 12. Ospite Marcello Ceccarelli di Birra Riminese: “Questa collaborazione – spiega – prosegue una strada che abbiamo imboccato anni fa, quando abbiamo deciso di produrre birre che raccontino il territorio dove vivo e lavoro. La prima è stata La Marisa, pensata e realizzata durante il lockdown, in cui si incontravano alcuni produttori del Mercato dei custodi del cibo di Casa Madiba, tra cui luppolo, grano e miele. Il secondo è l’Italian Grape Ale realizzata utilizzando mosto di vino sangiovese e rebola, L’Invurnida”.
“La Valma– aggiunge – rappresenta il punto più alto di questo racconto del territorio, nata dall’incontro con una realtà dinamica e giovane come il Forno di San Leo, un esempio di economia circolare, grazie all’utilizzo di pane secco, una collaborazione che potrebbe proseguire realizzando prodotti da forno con le trebbie, cioè il malto esausto. Questa birra è per me un incontro in un territorio ricco di storie”.
L’etichetta è stata disegnata dall’illustratrice Monica Gori, che utilizza pagnotte di diversa forma e misura per dar corpo alle colline sinuose dell’Alta Valmarecchia, rende identificabile il territorio disegnando alcuni dei monumenti più caratteristici del centro storico, come la Fortezza e l’arco d’ingresso.