Il Senato dà il via libera alla manovra: cinque misure stralciate in extremis

Il Ministro Giorgetti: "Una buona legge di bilancio, che conferma una traiettoria positiva per il Paese e per gli italiani"

A cura di Riccardo Giannini Redazione
23 dicembre 2025 17:47
Il Senato dà il via libera alla manovra: cinque misure stralciate in extremis - Meloni © Ansa
Meloni © Ansa
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Via libera del Senato alla legge di Bilancio. L’Aula di Palazzo Madama ha approvato la manovra, che ora passa all’esame della Camera dei deputati, con 110 voti favorevoli, 66 contrari e 2 astenuti. Contestualmente è stata approvata anche la Nota di variazione alla legge di Bilancio.

Poco prima del voto finale, il Senato aveva accordato la fiducia al governo sul maxi-emendamento alla manovra: in questo caso i sì sono stati 113, i no 70 e 2 gli astenuti, confermando la tenuta della maggioranza sul provvedimento chiave della sessione di bilancio.

Nel corso dell’esame, la Commissione Bilancio del Senato ha tuttavia stralciato dal maxi-emendamento cinque misure. Tra queste, la norma che avrebbe consentito agli imprenditori condannati per aver sottopagato i propri dipendenti di non corrispondere gli arretrati nel caso in cui si fossero attenuti agli standard previsti da alcuni contratti collettivi. Eliminati anche due interventi in materia di “porte girevoli” nella pubblica amministrazione, una disposizione sulla disciplina del collocamento fuori ruolo dei magistrati e un’altra relativa alla revisione della disciplina del personale della Covip.

La Commissione ha inoltre deciso di riformulare e riportare alla versione originaria un comma che aveva recepito un emendamento del Partito democratico per l’istituzione di un fondo destinato alla promozione di attività formative finalizzate a rafforzare il dialogo interculturale e a contrastare l’antisemitismo.

Soddisfazione è stata espressa dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha rivendicato la portata complessiva della manovra. «La manovra vale complessivamente circa 22 miliardi», ha spiegato parlando con i giornalisti in Senato. Un importo superiore rispetto ai 18,7 miliardi iniziali, «perché con l’ultimo maxi-emendamento – ha chiarito – abbiamo integrato gli stanziamenti per Transizione 5.0, la Zes e per l’adeguamento dei prezzi».

Al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato la Nota di variazione, Giorgetti ha salutato i cronisti con una battuta: «Signori, vi faccio gli auguri di buone feste, tutto è bene quel che finisce bene», ribadendo poi la sua valutazione positiva sul provvedimento. «Sono convinto che sia una buona legge di bilancio, che conferma una traiettoria positiva per il Paese e per gli italiani. E quindi andiamo avanti».

Il ministro ha infine sottolineato alcuni interventi qualificanti della manovra: «Siamo intervenuti su questioni che sembravano quasi impossibili. La tassazione al 5% degli aumenti contrattuali, richiesta da sempre dai sindacati, l’abbiamo introdotta per i lavoratori dipendenti con redditi più bassi. La tassazione all’1% dei salari di produttività è sintomatica della direzione verso cui si deve andare». Un bilancio che, secondo Giorgetti, «dimostra ancora una volta come tutto il governo sostenga la linea impostata tre anni fa».

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