Altarimini

In Emilia quest'opera sfida il tempo | La Saletta di Diana e Atteone e il mistero che nessuno riesce a risolvere

Scopri la Rocca Sanvitale di Fontanellato e la misteriosa Saletta di Diana e Atteone, capolavoro manierista del Parmigianino..

A cura di Redazione
23 giugno 2025 11:00
In Emilia quest'opera sfida il tempo | La Saletta di Diana e Atteone e il mistero che nessuno riesce a risolvere - Foto: Carlo grifone/Wikipedia
Foto: Carlo grifone/Wikipedia
Condividi

A pochi chilometri da Parma, sorge la Rocca Sanvitale di Fontanellato, un castello medievale circondato da un fossato ancora colmo d'acqua. All'interno di questa fortezza si cela un tesoro artistico: la Saletta di Diana e Atteone, affrescata nel 1523 dal giovane Parmigianino. Questo ciclo pittorico, ispirato alle Metamorfosi di Ovidio, rappresenta uno dei massimi esempi del manierismo italiano. 

La Saletta di Diana e Atteone: un capolavoro manierista

Commissionata da Galeazzo Sanvitale e sua moglie Paola Gonzaga, la Saletta di Diana e Atteone è un piccolo ambiente affrescato da Francesco Mazzola, noto come Parmigianino. Il ciclo pittorico narra la storia del cacciatore Atteone che, sorpreso a osservare la dea Diana al bagno, viene trasformato in cervo e sbranato dai suoi stessi cani. La volta della stanza è decorata con un cielo azzurro al cui centro campeggia uno specchio circolare con l'iscrizione latina "Respice finem" ("Guarda alla fine"), un monito sulla caducità della vita e sull'importanza della prudenza.

La tecnica pittorica utilizzata da Parmigianino è il fresco, che prevede l'applicazione di pigmenti su intonaco ancora umido. Si racconta che l'artista completò l'intero ciclo in soli 40 giorni, lavorando alla luce delle candele, un'impresa straordinaria che testimonia la sua maestria. 

Simbolismi e interpretazioni

Oltre alla narrazione mitologica, la Saletta di Diana e Atteone è ricca di simbolismi. Alcuni studiosi interpretano l'opera come una metafora del processo alchemico e dell'unione degli opposti. La figura femminile raffigurata in una delle lunette è identificata con Paola Gonzaga, la committente dell'opera, conferendo un ulteriore livello di significato personale e familiare al ciclo pittorico.

La Rocca Sanvitale: storia e curiosità

La Rocca Sanvitale fu originariamente costruita nel XII secolo e successivamente trasformata in residenza nobiliare dalla famiglia Sanvitale. Oltre alla Saletta di Diana e Atteone, la Rocca ospita la Camera Ottica, un dispositivo ottico del XVII secolo che permette di osservare l'esterno del castello attraverso un sistema di specchi e lenti. Un'altra attrazione è la Galleria degli Antenati, che espone ritratti dei membri della famiglia Sanvitale.

Curiosità

Una delle peculiarità della Saletta di Diana e Atteone è la presenza di una figura femminile i cui occhi sembrano seguire l'osservatore da qualsiasi angolazione. Questo effetto ottico, ottenuto grazie alla maestria di Parmigianino, contribuisce al fascino enigmatico dell'opera e continua a suscitare meraviglia nei visitatori.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Altarimini sui social