Un impegno preciso del Governo rispetto al tema degli indennizzi danni per l’alluvione; la nomina immediata del commissario alla ricostruzione, valorizzando la filiera istituzionale e facendo perno sulla Regione Emilia-Romagna, esattamente come avvenuto per il terremoto del 2012; una scelta forte circa il riassetto del territorio rispetto a quanto accaduto e una nuova strategia contro il dissesto idrogeologico; un piano strategico per la vivibilità nelle aree di montagna, per evitare una pericolosa accentuazione dello spopolamento già in atto. Sono le richieste presentate al Governo nell’incontro che si è tenuto oggi (mercoledì 7 giugno), sul tema alluvione, dal presidente della Provincia di Ravenna, Michele de Pascale, dal presidente della Provincia di Cesena-Forlì, Enzo Lattuca, dal sindaco della Città Metropolitana di Bologna, Matteo Lepore, dal presidente della Provincia di Rimini, Jamil Sadegholvaad, dal presidente della Provincia di Modena, Fabio Braglia, dal presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni e dal sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini.
“I provvedimenti legislativi e di protezione civile adottati nei giorni scorsi hanno dato un contributo importante alla gestione dell’emergenza, ma sono inseriti in una serie di misure parziali e insufficienti affidate ai singoli dicasteri – scrivono gli amministratori – rischiando così di perdere un criterio di gestione unitaria dell’emergenza. Solo a titolo di esempio, la sospensione generalizzata dei termini per i procedimenti amministrativi rischia di produrre effetti paradossali e bloccanti rispetto alla capacità finanziaria e operativa degli stessi enti locali“.
Indennizzi danni per l’alluvione, ma anche strategia contro il dissesto idrogeologico
Dopo la primissima fase di emergenza, “è ora assolutamente necessario” che il tavolo attivato per oggi diventi “la sede operativa di gestione dell’emergenza, garantendo un costante confronto istituzionale tra Governo, Regione ed Enti Locali”, rimarcano. Per quanto riguarda il riassetto del territorio rispetto a quanto accaduto e una nuova strategia contro il dissesto idrogeologico, gli amministratori specificano che per un piano di questo tipo “servono tassativamente poteri speciali che deroghino dai normali tempi autorizzativi per poter garantire efficacia e celerità del piano”.