Infermiere di famiglia e comunità: al via il servizio a San Leo e Pennabilli
Il nuovo servizio è stato presentato ai cittadini

I percorsi di cura, assistenziali e di prevenzione, erogati dall’Ausl della Romagna tramite servizi di prossimità, in particolare la nuova figura dell’Infermiere di Famiglia e Comunità, sono stati illustrati ai cittadini di San Leo e Pennabilli. Nel tardo pomeriggio e poi nella serata di martedì 22 aprile si sono svolti due incontri pubblici, rispettivamente al Teatro Palazzo Mediceo di San Leo e nella sala del Consiglio Comunale a Pennabilli (era presente anche il sindaco Mauro Giannini), promossi dalle amministrazioni comunali e dall’Azienda sanitaria.
Nel suo intervento il Direttore del Distretto di Rimini, Mirco Tamagnini, ha evidenziato come lo sviluppo in atto sui servizi legati all’assistenza di prossimità costituisca un autentico cambio di paradigma nel modo di lavorare sul territorio. Questo nuovo modello rafforza “il concetto di integrazione e multidisciplinarietà mettendo in campo un significativo lavoro “di contaminazione” dei professionisti, della medicina generale, della pediatria di libera scelta, delle professioni sanitarie e sociali, della psicologia, con il coinvolgimento fattivo delle associazioni e con la possibilità che parta direttamente dalla persona e dai suoi bisogni di salute e non dai servizi”.
In quest’ottica l’Infermiere di Famiglia e Comunità, progetto innovativo che rende evidente lo sforzo dell’Ausl Romagna nell’implementazione dei servizi di prossimità ai sensi del Decreto Ministeriale n. 77 del 2022, è una delle figure chiave nel creare progettualità a misura di ogni singolo cittadino con risposte integrate e globali. Collabora infatti in concreto con il Medico di medicina generale o il Pediatra di libera scelta alle cure territoriali dei cittadini, prendendo in carico gli utenti a media o bassa complessità assistenziale, sia presso la Casa della Comunità sia presso il domicilio dell’utente, favorendo inoltre l’aspetto relazionale, intercettando e valutando i bisogni per garantire una pianificazione assistenziale personalizzata. Una risorsa fondamentale, dunque, per promuovere la salute dei cittadini e rafforzare il legame tra i servizi territoriali e la popolazione, pensata per un’assistenza sempre più di prossimità, anche in fase di prevenzione.
Domenico D’Erasmo, Responsabile Assistenziale Dipartimento Cure Primarie e Medicina di Comunità, si è soffermato su obiettivi e funzioni dell’Infermiere di Famiglia e Comunità, “che nasce per intercettare precocemente e prevenire l’insorgenza di problemi di salute, prendendo in carico la comunità e mettendo in rete i diversi professionisti del settore socio-sanitario”. Le nuove figure sono state appositamente formate per “affiancare all’attività di cura la prevenzione diretta, ad esempio con richiami per l’attività di screening, e un’assistenza domiciliare evoluta, da attuare in accordo con il medico di medicina generale, che rimane centrale, e in contatto costante con la comunità per intercettare i bisogni specifici di ogni territorio”. Il modello è quello della “medicina d’iniziativa”, finalizzata all’educazione sanitaria, alla promozione della salute fisica, psichica e sociale delle famiglie e dell’intera comunità”.
Nell’evidenziare il percorso Laura Severini, coordinatrice del gruppo Ifec per il Distretto di Rimini, ha definito una “sfida impegnativa l’attivazione di questo nuovo servizio, ma grazie alla formazione del personale e all’attenzione alle risorse umane faremo in modo di essere all’altezza”.
Il professionista di riferimento che si prenderà cura dei cittadini nel territorio di San Leo è Laura Bartolini ricevendoli in libero accesso nell’ambulatorio comunale in via Michele Rosa 1 tutti i mercoledì dalle ore 8 alle 9, mentre ad occuparsi della salute degli abitanti di Pennabilli è Igor Becci ricevendoli il secondo e il quarto lunedì di ogni mese, dalle ore 8 alle 9, nell’ambulatorio comunale di Piazza Montefeltro 3.