Infermieri e medici allo stremo, l'allarme del sindacato: "Si lavora sempre di più e si guadagna meno"

La Fp Cgil: "Non si intravede luce in fondo al tunnel"

A cura di Riccardo Giannini Redazione
19 dicembre 2025 15:53
Infermieri e medici allo stremo, l'allarme del sindacato: "Si lavora sempre di più e si guadagna meno" - Infermieri (Repertorio)
Infermieri (Repertorio)
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"Il personale dell’Ausl Romagna è allo stremo e non intravede alcuna luce in fondo al tunnel". Così la La Fp Cgil in una nota, parlando di gravi criticità legate alle carenza di organico che riguardano "la quasi totalità delle Unità Operative aziendali, in tutti gli ambiti territoriali". "I problemi organizzativi, la persistente carenza di personale e l’aumento costante dei carichi di lavoro continuano a compromettere sia la qualità dei servizi erogati ai cittadini, basti pensare alle liste di attesa, sia le condizioni di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori", lamenta il sindacato.

"Nel corso dell’ultimo incontro con le organizzazioni sindacali e le Rsu dell’Ausl, e già in precedenza durante la Conferenza Territoriale Sociale Sanitaria, il Direttore Generale ha ribadito con estrema chiarezza che una situazione già oggi fortemente critica è destinata a peggiorare ulteriormente nel 2026. Una prospettiva che desta profonda preoccupazione, soprattutto perché riguarda un personale già sottoposto a carichi di lavoro insostenibili e a una conciliazione vita-lavoro di fatto compromessa", rileva con preoccupazione la Fp Cgil, che sposta l'attenzione anche sul Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, per la categoria, che "ha ulteriormente penalizzato le condizioni economiche e professionali di chi ogni giorno garantisce servizi essenziali alla collettività, anche all’interno di Ausl Romagna. Il risultato è evidente: si lavora di più e si guadagna di meno, con un potere di acquisto drasticamente ridotto dall’inflazione".

"È inaccettabile che a pagare il prezzo del malfunzionamento del sistema siano sempre e solo le lavoratrici e i lavoratori. Se il sistema non funziona, è necessario interrogarsi seriamente su come farlo funzionare meglio con le risorse disponibili, a partire da una diversa organizzazione del lavoro e da scelte aziendali e regionali coerenti, anziché scaricare inefficienze e mancanze su chi opera quotidianamente in prima linea. Una popolazione sempre più anziana, bisogni assistenziali e servizi in costante crescita e, al contrario, un personale che diminuisce: questa equazione non è più sostenibile, soprattutto in un’azienda vasta e complessa come l’Ausl Romagna. Siamo pericolosamente vicini a un punto di non ritorno", la preoccupazione del sindacato, che chiede "un cambio di rotta immediato".

La Fp Cgil chiede "scelte politiche e organizzative coraggiose, investimenti strutturali sul personale, un vero piano di assunzioni e il rispetto dei diritti e della dignità di chi lavora nella sanità pubblica". "Senza questi interventi, il rischio concreto è il collasso del sistema sanitario pubblico romagnolo, con conseguenze gravissime per lavoratori e cittadini", chiosa il sindacato.

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