Italia nel caos per Gaza: sciopero generale blocca porti e autostrade

'Due milioni' in piazza. Scontro frontale Governo-Landini

A cura di Glauco Valentini Redazione
04 ottobre 2025 07:47
Italia nel caos per Gaza: sciopero generale blocca porti e autostrade - La stazione di Rimini
La stazione di Rimini
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Giornata ad alta tensione in tutta Italia per lo sciopero generale indetto in sostegno della popolazione di Gaza e della Flotilla. Cortei in cento città, con i sindacati che parlano di un’adesione al 60% e “due milioni di manifestanti” nelle piazze. Secondo le stime, circa 300mila persone hanno sfilato a Roma e 100mila a Milano. Numeri molto diversi arrivano però dal Viminale, che ridimensiona la partecipazione a meno di 400mila in tutto il Paese e segnala 55 agenti feriti “per aggressioni subite”.

La protesta ha avuto forti ripercussioni sulla viabilità e sui trasporti. A Bologna la A14 è stata chiusa tra Borgo Panigale e San Lazzaro, mentre a Pisa i manifestanti hanno invaso la pista dell’aeroporto, causando lo stop ai voli. Bloccati i porti di Napoli e Livorno, mentre a Torino si sono registrati lanci di pietre contro le forze dell’ordine. Momenti drammatici a Bologna, dove una manifestante colpita da un lacrimogeno rischia di perdere un occhio.

Enorme partecipazione a Rimini. Rallentamenti e deviazioni hanno provocato solo qualche momento di nervosismo tra automobilisti e pendolari. (Vedi notizia)

Sul piano politico lo scontro si è acceso. Il ministro dell’Interno Piantedosi ha parlato di “appello alla rivolta sociale” da parte della Cgil, mentre Matteo Salvini ha accusato Landini di aver trasformato la protesta in una “guerra politica”. Secca la replica del leader sindacale: “Ha minacciato brave persone, mai visto prima”. Dal centrosinistra la segretaria del Pd Elly Schlein ha rivendicato “il diritto a manifestare, giù le mani dai diritti”, mentre Giuseppe Conte ha puntato il dito contro Giorgia Meloni: “È stata lei la prima ad agitare le piazze”.

La giornata lascia in eredità un Paese spaccato tra chi difende la mobilitazione come segnale di solidarietà internazionale e chi la denuncia come degenerazione dell’ordine pubblico.

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